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Young Market: Il prezzo di Bitcoin è esploso a rialzo

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Filippo Iachello

5 min

Bitcoin prezzo: +50% a Marzo 2023

Bitcoin se ne frega delle crisi delle banche americane, recupera tutti i supporti persi nell’ultimo mese e va all’attacco dei 25.000$!

Il prezzo di Bitcoin che torna a 25.000$, la stablecoin USDC che perde il peg ma poi lo recupera, il fallimento di alcune banche americane e i nuovi dati sull’inflazione. Non è stata una settimana all’insegna della noia nel mondo crypto! In tutto questo Bitcoin ha dato una grande dimostrazione di forza, grazie ad un impetuoso movimento rialzista. Anche il prezzo di Ethereum è ripartito ma con meno veemenza rispetto a quello di Bitcoin. Giusto in tempo per festeggiare il successo dell’ultimo test di Shanghai. Tieniti forte e fatti un giro con noi sulle “montagne russe del mondo crypto” di questa settimana.

Bitcoin riporta a galla tutto il mercato

La scorsa settimana ci siamo lasciati con il prezzo di Bitcoin ribassista e la maggior parte delle criptovalute in forte difficoltà. Ma si sa, il mercato crypto è imprevedibile, e in meno di sette giorni tutto può cambiare. Dal punto di minimo dei 19.500$ toccato Venerdì, Bitcoin ha registrato, in massima estensione, un + 35%. Questo impulso rialzista ha permesso a BTC di portarsi per qualche ora al di sopra della resistenza più ardua da infrangere nell’ultimo periodo, quella dei 25.000$.

Grafico prezzo Bitcoin 16/03/2023

L’offerta (pressione di vendita), dopo tre giorni in cui sembrava essere completamente scomparsa, si è di nuovo fatta sentire e ha riportato BTC dove si trova al momento, attorno ai 24.200$. Se il prezzo di BTC romperà la resistenza dei 25.250$ potrebbe arrivare facilmente a nella zona dei 28.200$. In caso contrario, se dovesse essere respinto da questo livello verrebbe rispedito nell’area del grafico in cui si trova il primo supporto su cui appoggiarsi, a 23.400$.

Martedì 14 Marzo poi, è stato pubblicato anche il dato del CPI (Consumer Price Index) di Febbraio. Questo indice tiene conto della variazione dei prezzi di vari beni e servizi (ad esempio cibo, costi per l’educazione, assistenza medica…) e rivela quanto l’inflazione si stia facendo sentire sulle persone. Il dato è stato conforme alle aspettative, l’inflazione negli Stati Uniti a Febbraio si è attestata attorno al 6%; lo 0,4% in meno rispetto a Gennaio.

Ethereum: tutto pronto per Shanghai

Dopo aver perso l’importante supporto dei 1.500$ la scorsa settimana, il prezzo di Ethereum negli scorsi giorni è riuscito a riprenderselo, restando al di sotto soltanto per due giorni. Da quella zona del grafico Ether è andato subito all’attacco dalla resistenza che lo limita da metà Gennaio, quella dei 1.680$, senza però riuscire a romperla. Il prezzo di ETH è invece stato nuovamente respinto fino ai 1.500$.

Grafico prezzo Ethereum 16/03/2023

La partita, per Ethereum, si gioca nell’area dei 1.680$, zona del grafico che se conquistata diventerebbe un ottimo punto di partenza per il prossimo movimento a rialzo. In questo caso il prezzo di Ethereum potrebbe poi puntare alla prossima, che si trova a 1.815$. In caso di fallimento, Ethereum potrebbe appoggiarsi sul supporto dei 1.500$ e nel peggiore dei casi tornare a 1.350$.

Grafico forza relativa (ETH/BTC) 16/03/2023

Il grafico della forza relativa ci dimostra invece che Bitcoin è la crypto più in forma del mercato e che tutte le principali altcoin, compreso ETH, faticano a tenere il suo passo. Il prezzo di Ethereum nei confronti di quello di Bitcoin è uscito dal range, non a rialzo come ci aveva suggerito il rally della scorsa settimana, bensì a ribasso. Ora sta cercando di ritornare all’interno del canale, attaccando la resistenza dei 0,068$; se ci riuscirà potrebbe tornare all’attacco del punto di massimo locale sennò il livello da tenere d’occhio è quello dei 0,063$.

Le buone notizie per Ethereum arrivano dal punto di vista del suo sviluppo, il 14 Marzo è avvenuto l’ultimo test dell’aggiornamento Shanghai, sulla rete Goerli (una testnet di Ethereum). Come per i banchi di prova precedenti, nessun intoppo. L’update è pronto per essere attivato sulla mainnet presumibilmente verso metà Aprile anche se non si sa ancora il giorno preciso.

Il fallimento della SIlicon Valley Bank e il depeg di USDC

Per le banche americane invece è stata una settimana nera. Silvergate Capital, la Silicon Valley Bank (SVB) e Signature Bank hanno chiuso i battenti negli scorsi giorni. Ma come hanno impattato queste chiusure sul mondo crypto? Inizialmente si è pensato il peggio, dato che Circle, l’azienda crypto che emette e sostiene la stablecoin USDC era esposta alla Silicon Valley Bank per 3,3 miliardi di dollari. E, in seguito all’annuncio del fallimento, la stablecoin ha subito un temporaneo depeg (scostamento del prezzo della stablecoin dal valore di 1$). Durante il week end tutti temevano un epilogo, per USDC, simile a quello della stablecoin dell’ecosistema Terra-Luna.

Successivamente grazie alla decisione della Fed (Federal Reserve), di garantire tutti i depositi della SVB, il panico è rientrato e la stablecoin si è ancorata nuovamente al valore del dollaro americano. Questi avvenimenti hanno anche stimolato il prezzo di Bitcoin che è stato investito da un movimento rialzista dirompente. La crisi del settore bancario americano ha causato un incremento della domanda su Bitcoin; quando la notizia ha iniziato a diffondersi, gli indirizzi che detenevano almeno 0,1 BTC o più sono aumentati di 20.000 unità.
In effetti Bitcoin è stato creato proprio per questo motivo, ovvero proteggere le persone dai fallimenti degli istituti di credito tradizionali. Che effetto avrà a lungo termine questa crisi delle banche americane sul prezzo di Bitcoin?

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