
L’alta moda è un settore dell’abbigliamento che si fonda sulla creazione di abiti unici di estrema qualità. Come nasce? Qual è la sua storia?
L’alta moda, o haute couture, nasce a Parigi grazie alle intuizioni di un signore inglese che, con l’aiuto di sua moglie, è riuscito a conquistare il cuore (e il portafoglio) delle dame più ricche dell’aristocrazia e dell’alta borghesia francese e non solo. Oggi, questo settore vale miliardi e produce vestiti per l’1% più facoltoso della popolazione mondiale. Vediamo insieme la storia dei leggendari Charles Frederick Worth e consorte!
Alta moda: una nicchia molto particolare
L’alta moda, o haute couture, è un settore che indica capi di eccellente fattura e rappresenta il vertice dell’industria dell’abbigliamento. I vestiti che rientrano in questa categoria, disegnati dagli stilisti delle maison, devono necessariamente rispettare alcuni requisiti, cioè i quattro criteri fondamentali, stabiliti dal Ministero francese dell’Industria e dalla Fédération Fançaise de la Couture.
Una maison – cioè la casa di produzione – per godere del bollino haute couture deve realizzare solo ed esclusivamente abiti su misura: il vestito di alta moda, infatti, è unico e può essere inteso come un vero e proprio pezzo d’arte non fungibile. Inoltre, deve avere un atelier a Parigi con almeno venti dipendenti full-time nello staff tecnico. Infine, deve presentare le collezioni due volte l’anno, a gennaio e a luglio, le quali devono essere composte da 50 modelli originali, da giorno e da sera.
Rose Bertin, modista francese vissuta tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, è considerata la pioniera dell’alta moda, dato che realizzava vestiti originali su misura per Maria Antonietta, moglie di Luigi XVI e regina di Francia. Tuttavia, il concetto di haute couture, come vedremo, si attribuisce a Charles Frederick Worth, attivo sempre a Parigi circa trent’anni dopo.
In ogni caso il settore dell’alta moda, come avrai capito, si basa sul concetto di scarsità – principio, quest’ultimo, che noi di Young Platform adoriamo, quasi quanto l’asset digitale che meglio lo incarna: Bitcoin. Ma torniamo a noi. I prezzi dei capi, che si aggirano fra le decine e le centinaia di migliaia di euro, sono giustificati proprio dal loro carattere irreplicabile, oltre che dal numero infinito di ore necessarie alla produzione – 150 per un semplice vestito, 1000 (41 giorni) per un pezzo con ricami e rifiniture pregiate. Naturalmente, nel computo finale dei costi, anche i materiali scelti hanno un peso rilevante.
Alta moda: come, quando e dove nasce?
Come abbiamo anticipato, l’invenzione della haute couture è attribuita a Rose Bertin che, però, non può ancora essere definita “stilista”, essendo questa professione nata dopo la rivoluzione francese. E qui entra in scena il nostro Charles Frederick Worth: nato nel 1825 nel Licolnshire, in Inghilterra, si trasferisce a 13 anni a Londra e inizia a lavorare in un grande magazzino di tessuti sulla famosa Regent Street, dove entra in contatto col mondo della seta e delle stoffe. A vent’anni, nel 1845, si sposta a Parigi, già centro europeo – e non solo – della moda, dove lavora come assistente presso la boutique di tessuti Gagelin. Qui la sua vita cambia: è la conoscenza con Marie Augustine Vernet, sua futura moglie e musa ispiratrice, a fargli fare il salto di qualità. Ma ci arriveremo.
Worth si dimostra un ottimo venditore oltre che un grande esperto di tessuti e ha tutte le carte in regola per fare carriera. Infatti, dopo cinque anni diventa responsabile del reparto sartoria della boutique Gagelin e, nel 1853, socio alla pari con gli altri due proprietari. Le cose sembrano andare per il meglio ma dopo qualche anno arriva il momento della rottura: Worth è pronto per mettersi in proprio e nel 1858 apre il suo personale atelier al civico 7 di rue de la Paix.
Charles Frederick Worth e Marie Augustine Vernet: la Rivoluzione abbia inizio
Charles Frederick Worth e Marie Augustine Vernet, insieme, sono gli artefici di una vera e propria rivoluzione dell’universo della moda per come era stato concepito fino ad allora. Charles era già un sarto apprezzato nella Parigi di metà Ottocento, ma il vero punto di svolta è frutto di una mossa tanto scaltra quanto audace da parte di Marie Augustine. Consapevole del potere del passaparola fra le donne dell’alta società, la moglie dello stilista decide di vendere a prezzi ridicoli – quasi un regalo – due abiti alla principessa di Metternich. Questa sceglie di indossarne uno in occasione del ballo alle Tuileries, luogo principe della mondanità dell’élite parisienne. Il suo vestito, bellissimo e diverso dal solito, cattura l’attenzione della donna più influente del jet set francese: l’imperatrice Eugénie de Montijo, moglie di Napoleone III, imperatore di Francia dal 1852 al 1870. Charles Worth, da quel momento, diventa il sarto di corte nonché fornitore ufficiale dell’imperatrice di Francia.
Charles Frederick Worth diventa lo stilista più importante e apprezzato fra le dame del Gotha parigino e, con lui, si verifica un ribaltamento netto della prospettiva: se prima erano le donne, aristocratiche o altoborghesi, a commissionare i lavori agli artigiani tessili, scegliendo le stoffe e creando i modelli, adesso è lo stilista a proporre gli abiti e, dunque, a dettare la moda.
Il nostro Charles, inoltre, è responsabile di due delle più importanti innovazioni che il mondo della moda abbia visto: la prima riguarda la divisione delle collezioni in base alla stagione; la seconda fa riferimento all’utilizzo di “modelle viventi” piuttosto che di manichini, com’era tradizione fino a quel momento – sua moglie Marie è considerata la prima modella della storia. Charles Worth, in sostanza, ha inventato le sfilate di moda.
Nel 1868, è tra i fondatori della Camera Sindacale dell’Alta Moda (Chambre Syndicale de la Couture), organo collettivo decisionale di moda, di cui oggi fanno parte un centinaio di maison tra le più importanti al mondo – Balenciaga, Balmain, Jean Paul Gaultier, Versace, eccetera. Questo apparato, oltre a ciò, ha anche il potere di decidere chi può usare il termine “haute couture” e chi no, in base al rispetto dei requisiti di cui abbiamo parlato.
Charles Frederick Worth muore nel 1895 e l’amministrazione della sua maison, la House of Worth, passa nelle mani della moglie Marie e del figlio Gaston. Il secondo figlio Jean-Philippe, invece, segue le orme artistiche del padre: nel 1903 crea il celebre Peacock Dress per Mary Victoria Curzon, moglie del viceré d’India e dunque viceregina. La maison viene ufficialmente venduta alla casa di moda francese Paquin nel 1953.
Alta moda in mostra: gli abiti di Charles Frederick Worth al Petit Palais di Parigi
Dal 7 maggio al 7 settembre – ipotizziamo che la scelta del 7 sia dovuta al civico in cui aprì il suo atelier, il n.7 di rue de la Paix – nella splendida cornice del Petit Palais di Parigi ha luogo la prima mostra dedicata all’inventore della haute couture e alla sua maison House of Worth. Per l’occasione, si parla di oltre 400 oggetti provenienti dai più importanti musei del mondo, dal Palazzo Pitti di Firenze al Metropolitan di New York passando per il Victoria and Albert di Londra: quadri, accessori e soprattutto abiti disegnati e realizzati da Charles Worth risalenti al periodo storico compreso fra il Secondo Impero francese (1852-1870) e il primo Dopoguerra.
