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Criptovalute: Germania ed Europa studiano la blockchain

CR
Cosimo Rosario Di Martino

3 min

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In Germania e nell’Unione Europea si discute di blockchain: Bitcoin e crypto saranno regolate?

Questa settimana, i tre partiti che formeranno la prossima coalizione governativa tedesca hanno rilasciato un contratto di governo. I socialdemocratici (SPD), i Verdi (Die Grünen) e i Democratici Liberi (FDP) hanno stabilito gli obiettivi della loro alleanza, e nel contratto sono direttamente citate le criptovalute. Come cambierà l’approccio di Germania ed Europa di fronte a Bitcoin e alle altre criptovalute?

Criptovalute: regolamentazioni per gli usi impropri

Il documento rilasciato il 24 novembre chiarisce in maniera precisa gli obiettivi della coalizione per quanto riguarda il mercato crypto. “Abbiamo bisogno di nuove dinamiche per relazionarci alle opportunità e ai rischi derivanti dalla finanza innovativa, dal mercato delle crypto e da modelli di business nuovi”, è scritto nel contratto. Nel resto del documento viene spiegato che le regolamentazioni verrebbero imposte solo sugli usi impropri delle crypto. Questo può far tirare un sospiro di sollievo a chi possiede Bitcoin: la Germania non ha intenzione di bandire o vietare le criptovalute.

Le dichiarazioni del documento contrastano con le idee personali del cancelliere Olaf Sholz, che in passato ha espresso pareri negativi sulle crypto. Gli esperti della coalizione hanno compreso le potenzialità della blockchain e di Bitcoin, smentendo Scholz, il quale paragonava le crypto a una bolla finanziaria.

Mercato crypto nel mirino dell’Unione Europea?

Le decisioni del contratto di governo tedesco, comunque, sono simili alle decisioni del Consiglio dell’Unione Europea. Inizialmente stilato nel 2020, il MiCA (Regolamentazione dei Mercati delle Criptovalute) punta a regolamentare solo una parte del mercato crypto. Le nuove regole non interesseranno gli NFT, le crypto ottenute dallo staking e gli utility token. Sarà ancora possibile avere wallet privati, e i privacy coin non saranno regolamentati. Ci sarà invece una stretta su tutti i progetti crypto con scopi poco chiari, o i cui obiettivi siano dichiaratamente fraudolenti.

Oltre ai progetti loschi, l’Unione Europea vuole regolamentare le stablecoin, e tutte le crypto che replicano un asset fisico. La mossa segue il dichiarato interesse dell’Unione Europea di creare una propria stablecoin, per sfruttare le innovazioni del campo della blockchain. “La DeFi è sempre più importante in Europa… è essenziale creare un ambiente che stimoli l’innovazione, ma che allo stesso tempo protegga gli investitori dai rischi” ha detto Andrej Šircelj, il Ministro dell’Economia della Slovenia.

In ogni caso, la regolamentazione non è ancora stata ratificata dal Parlamento Europeo, e ci vorranno forse anni prima che entri in vigore. Perciò è irrealistico aspettarsi effetti immediati sulle crypto. Sicuramente i passi avanti dell’Europa nel mondo delle criptovalute e della blockchain potrebbero spingere anche altri Stati a fare scelte coraggiose. Anche se l’Unione Europea non ha fatto azioni eclatanti come El Salvador o Cuba, rimane avanti rispetto a Cina e Stati Uniti. Potrebbe essere la prima importante istituzione a guidare la rivoluzione crypto nel mondo? 

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