
ENA, il token di governance emesso da Ethena, negli ultimi giorni ha fatto un +40%, passando da un valore di 0,45$ agli attuali 0,63$. Cos’è successo?
Ethena e il suo token hanno decisamente attirato la nostra (e non solo) attenzione: dal 24 al 29 luglio ENA ha messo a segno un +40%. In questo articolo capiremo insieme le cause dietro questa esplosione, in modo semplice e veloce. Possiamo iniziare!
Ethena, un po’ di contesto: di cosa stiamo parlando?
Per dirlo con le loro parole, Ethena è un protocollo su Ethereum che emette un dollaro sintetico, l’USDe, e un asset di risparmio globale in dollari, chiamato sUSDe, offrendo così soluzioni monetarie crypto-native. Ok, tanta carne al fuoco: cosa significa nel concreto tutto ciò? Vediamolo pezzo per pezzo.
USDe
Partiamo con USDe, uno dei due prodotti principali di Ethena. Detto facile, USDe è una stablecoin ancorata al dollaro, totalmente crypto-nativa e fully-backed. Quest’ultima caratteristica, traducibile come “completamente garantita”, fa riferimento al fatto che per ogni USDe circolante esiste un valore equivalente in altri asset sottostanti: Bitcoin, Ethereum, Solana, USDT e USDC.
Il peg, cioè l’ancoraggio al prezzo del dollaro, è mantenuto grazie al delta hedging, in italiano “copertura delta”, un meccanismo dal nome complesso che in realtà è molto semplice. Immagina di essere il signor (o la signora) Ethena e possedere 1.000 USDe, che naturalmente valgono 1.000$ (1 USDe = 1$). Questi 1.000 USDe devi “coprirli”, cioè devi fornire degli asset equivalenti per valore che giustifichino il prezzo di USDe: un mix di Bitcoin, Ethereum e Solana.
Domanda: cosa succederebbe se i tre asset – BTC, ETH e SOL – salissero o scendessero? Risposta: cambierebbe il valore di USDe o, in parole più difficili, il delta sarebbe positivo. Ethena, invece, vuole mantenere il delta neutro. In che modo? Aprendo delle posizioni short per ciascun asset, per lo stesso valore, non appena acquisisce questi stessi asset – come quando qualcuno deposita ETH per coniare USDe.
Così, se il valore degli asset sale, il guadagno viene compensato dalla perdita sulle posizioni short. Viceversa, se il valore scende, la perdita sugli asset viene bilanciata dal guadagno sulle posizioni short. Il delta ora è neutro e USDe mantiene il suo valore, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato.
Esempio coi numeri, per capirci:
- Depositi 1 ETH e ricevi 3.800 USDe (che valgono 3.800$) → delta positivo
- Ethena mantiene il tuo 1 ETH come garanzia e, contemporaneamente, apre una posizione short su 1 ETH nel mercato dei futures, per un valore di $3.800 → delta negativo
- Risultato Finale: stabilità a $3.800 perchè se ETH sale a $4.000 il tuo ETH guadagna $200, ma la posizione short di Ethena perde $200 (totale: $3.800). Se invece ETH scende a $3.600, il tuo ETH perde $200, ma la posizione short di Ethena guadagna $200 (totale: $3.800) → delta neutro.
USDtb
Anche USDtb è una stablecoin ancorata al dollaro statunitense e basata su blockchain. La differenza fondamentale con USDe riguarda la collateralizzazione. USDtb è chiaramente fully backed proprio come USDe, ma in modo diverso: la copertura non è garantita né da dollari né da criptovalute, ma dai fondi del Tesoro USA tokenizzati. Il collaterale specifico scelto, per ora, è il fondo BUIDL di BlackRock integrato con una riserva di stablecoin – USDC e USDT – necessaria a garantire liquidità immediata per le operazioni come la conversione di USDtb in dollari USA o in altre stablecoin.
Ora capiremo perché USDtb è la causa del pump di ENA di questi giorni.
Perchè ENA ha fatto il +40% in quattro giorni?
Innanzitutto, cos’è ENA? Molto semplicemente, ENA è il token di governance di Ethena. Gli holder di ENA, infatti, hanno diritto di voto su alcune questioni fondamentali, come le proposal relative alla tokenomics e l’elezione dei membri della Commissione del Rischio (Risk Committee), un board di sei entità, elette dagli holder di ENA due volte all’anno, che si occupa di monitorare e gestire le componenti di rischio, con un focus sulla collateralizzazione di USDe. ENA, infine, può anche essere messo in staking in cambio di sENA per generare rendimenti.
Teoricamente, il token di governance non dovrebbe essere soggetto a variazioni di prezzo importanti, proprio perché la sua utilità è legata esclusivamente alle attività di gestione e governo del protocollo. In pratica, però, questa tipologia di token – proprio come nel caso di ENA – può mettere a segno percentuali a due cifre, verso l’alto o verso il basso. Perchè?
In primo luogo, perché avere il diritto di voto sulle proposte centrali che definiranno il futuro del progetto può essere un incentivo rilevante a detenerlo, soprattutto se si ritiene che il progetto stesso sia destinato ad occupare una posizione importante nel panorama.
In secondo luogo perché, in modo molto “emotivo”, il token di governance beneficia del prestigio riflesso della società che rappresenta. Per dirla malissimo, ma in modo che renda l’idea, i governance token sono percepiti dagli investitori come le azioni di una società quotata in borsa: “la società sta andando bene? Penso che in futuro varrà di più? Allora compro il token di governance”. Ecco perché ENA in questi quattro giorni ha fatto un +40%. Ma ora la domanda è: perché c’è tutto questo hype su Ethena?
Ethena Labs x Anchorage Digital: una partnership storica
Giovedì 24 luglio Anchorage Digital, una piattaforma – definita anche crypto-banca – valutata circa 3 miliardi, che si occupa prevalentemente di custodia, trading istituzionale e staking di criptovalute, ha annunciato al mondo la collaborazione con Ethena.
Volendo essere più precisi, ha comunicato il lancio del suo nuovo servizio per l’emissione di stablecoin: Ethena è il primo partner scelto per questa nuova funzionalità. Ciò che è veramente rilevante è che, attraverso Anchorage Digital, Ethena potrà finalmente emettere USDtb negli Stati Uniti e sarà la prima stablecoin totalmente conforme al GENIUS Act, una legge federale che definisce un quadro normativo completo per le stablecoin ancorate al dollaro. Questo passo, definito da molti “spartiacque”, apre la strada all’utilizzo delle stablecoin – per ora solo di USDtb – a livello istituzionale, nel framework legale istituito dal GENIUS Act.
Arthur Hayes ci ha visto lungo
Il giorno stesso dell’annuncio, Arthur Hayes, co-founder di BitMEX e figura di rilievo all’interno dell’universo crypto, ha acquistato circa 2,16 milioni di ENA per un valore di più di un milione di dollari. Subito dopo, il token ha registrato un +8% – probabilmente anche a causa dell’effetto a catena sulla community. Al momento in cui scriviamo, ENA è su del 40% rispetto a quel giovedì 24 luglio. Giusto per non aumentare il carico di FOMO, lo stesso Hayes ha previsto che ENA potrebbe raggiungere e superare la soglia di 1$ nel breve periodo. Vedremo.
E tu invece? Cosa ne pensi a riguardo? Hai già comprato ENA perché pensi sia l’inizio di una nuova fase? Oppure è solamente un momento di hype ingiustificato?
Nel dubbio, iscriviti al nostro canale Telegram perchè la situazione è troppo interessante per non essere motivata. In alternativa, anche se una cosa non esclude l’altra, ENA è listata sull’exchange di Young Platform: registrati qui sotto!