
Giappone, si è dimesso il primo ministro Shigeru Ishiba. Al suo posto è stata nominata Sanae Takaichi. La questione merita un focus. Perchè?
Il Giappone, in questo momento, merita un approfondimento. Qui ci occuperemo di una figura nuova della politica giapponese, Sanae Takaichi, possibile futura prima ministra, soprattutto a causa delle sue idee in materia di politica economica. Non dimentichiamoci, infatti, che il Giappone è la quarta economia del mondo, con un peso importante a livello globale.
Giappone: diamo rapidamente un po’ di contesto
Agli inizi di settembre, il Giappone ha vissuto un momento delicato per quanto riguarda la politica nazionale: il primo ministro Shigeru Ishiba, leader del Partito Liberal Democratico (PLD), ha rassegnato le dimissioni.
I membri del PLD hanno scelto al suo posto Sanae Takaichi, la quale potrebbe essere la prima donna in Giappone a ricoprire il ruolo di primo ministro. Prima, però, il PLD deve trovare uno o più partner con cui formare la coalizione che governerà il paese. Questo perché il Komeito, letteralmente il “partito del governo pulito”, che da più di vent’anni era alleato di governo col PLD, ha dichiarato di voler rompere l’intesa. Tutto ciò renderà leggermente più complessa la nomina di Takaichi a primo ministro.
Vediamo ora, più nel dettaglio, chi è Sanae Takaichi e perché queste dinamiche politiche dovrebbero interessarci.
Chi è Sanae Takaichi?
Figlia di un impiegato e una poliziotta, Sanae Takaichi nasce nella prefettura di Nara nel 1961. Prima di entrare in politica, Takaichi è stata batterista heavy metal, esperta subacquea e conduttrice televisiva.
Matura l’interesse per la politica intorno agli anni ‘80 e entra nel gioco politico nel 1992, quando prova a candidarsi in parlamento come indipendente. L’impresa fallisce, ma lei non demorde: quattro anni dopo si ricandida col PLD e viene eletta. Da quel momento è considerata una delle figure più conservatrici del partito liberal democratico.
Passando alle sue posizioni in materia di politica economica, Takaichi è una fan assoluta di Margaret Thatcher. Il suo obiettivo, come lei stessa ha dichiarato, è diventare l’Iron Lady – soprannome dato alla Thatcher ai tempi in cui governava – del Giappone. Inoltre, è stata una pupilla dell’ex premier giapponese Shinzo Abe, una figura molto influente nella sua formazione.
Quest’ultimo punto è molto importante: Shinzo Abe, infatti, è stato autore e forte sostenitore di una politica economica basata su una forte iniezione di denaro attraverso stimoli fiscali e aumento della spesa pubblica. Lo scopo era rivitalizzare l’economia giapponese, in quel momento in una crisi profonda causata anche dallo shock della crisi finanziaria del 2008.
Nello specifico, l’Abenomics – crasi tra Abe e Economics – si fondava su tre direttrici: politica monetaria espansiva per aumentare l’inflazione (il giappone era in uno stato deflattivo cronico) e deprezzare lo yen giapponese, favorendo l’export nazionale; tassi di interesse negativi per incentivare la circolazione del denaro nell’economia e riforme strutturali per accrescere la competitività del Giappone. Sanae Takaichi ha promesso di rilanciare la sua visione dell’Abenomics.
Veniamo dunque al nucleo centrale dell’articolo.
Con Sanae Takaichi il Giappone potrebbe entrare nel club degli stimoli fiscali
L’Iron Lady giapponese sembra avere le idee chiare: “Non ho mai negato la necessità di un risanamento fiscale, che naturalmente è importante. Ma la cosa più importante è la crescita. Renderò il Giappone di nuovo una terra vigorosa del Sol Levante”. In altre parole, la crescita economica viene prima dell’equilibrio dei conti pubblici.
Sanae Takaichi, infatti, ha promesso ingenti finanziamenti pubblici per iniziative guidate dal governo in settori come intelligenza artificiale, semiconduttori e batterie. Ha poi dichiarato di voler aumentare la spesa per la difesa e ha annunciato nuovi crediti d’imposta – cioè bonus fiscali – per incrementare il reddito netto dei lavoratori, detrazioni per i servizi domestici e altre agevolazioni fiscali per le aziende che offrono servizi di assistenza all’infanzia interni. Infine, il suo programma prevede forti investimenti pubblici nelle infrastrutture.
Ai mercati finanziari, naturalmente, tutto questo piace moltissimo: stimoli fiscali e politica espansiva sono una manna dal cielo per le imprese, le quali possono accedere più facilmente al credito, investire, innovare e, in ultima istanza, accrescere gli utili, con conseguenze più che positive per il valore delle azioni. E gli effetti si sono già fatti sentire.
Le reazioni dei mercati: il “Takaichi trade”
Il Nikkei, il principale indice azionario giapponese, si è dimostrato particolarmente sensibile agli sviluppi relativi alla nomina di Takaichi a primo ministro. Ripercorrendo la sequenza di eventi, si nota palesemente come il Japan 225 – altro nome per il Nikkei – desideri fortemente l’Iron Lady al governo del Paese del Sol Levante.
Per esempio, Sanae Takaichi è stata scelta dal PLD come erede del primo ministro dimissionario Ishiba nel weekend del 4 e 5 ottobre, a borse chiuse. Lunedì 6, il Nikkei ha guadagnato più del 5,5% in una sola seduta – arrivando fino all’8% se contiamo anche venerdì 3, quando i rumors iniziavano già a circolare. Il “Takaichi trade”, in questo senso, ha portato il principale indice giapponese a toccare nuovi massimi.
In modo uguale ma contrario, quando il Komeito si è staccato dalla coalizione, minando la nomina di Takaichi, il mercato ha reagito in modo molto negativo: il 10 ottobre, il Nikkei ha perso più del 5,6% in borsa.
Dalla rinuncia del Komeito, Sanae Takaichi si è mossa per cercare altri partiti che potessero sostenere l’alleanza di governo, ottenendo buoni risultati. Man mano che uscivano notizie favorevoli, il Nikkei reagiva coerentemente: +5,4% nella settimana compresa fra lunedì 13 e venerdì 17 ottobre.
Infine, nella giornata di lunedì 20 ottobre, il leader del partito di destra Nippon Ishin – il Partito dell’Innovazione – ha annunciato che ufficializzerà l’accordo per supportare la scelta di Takaichi a primo ministro. Ancora una volta, l’indice giapponese dimostra di gradire: +2% in una seduta e All Time High aggiornato.
Qual è la morale della storia?
Dunque, anche la quarta economia del mondo potrebbe cominciare a spendere, e tanto. Con la nuova leader, il Giappone potrebbe passare a un regime di grande spesa pubblica, grandi deficit e politica monetaria espansiva, aumentando enormemente il debito pubblico. L’obiettivo: fare in modo che la crescita economica superi la crescita del debito.
Siamo in un momento storico in cui le prime tre economie mondiali, con la quarta in coda, hanno avviato delle politiche di stimoli fiscali fondate su un massiccio aumento del debito pubblico.
La morale, pertanto, è una sola e molto semplice: se il pensiero principale è “spendere”, il metodo per realizzarlo è stampare moneta. La conseguenza necessaria è la svalutazione del denaro – o, in altre parole, l’inflazione. In scenari simili, gli strumenti di protezione principali, i cosiddetti debasement hedge, storicamente hanno rappresentato una via di uscita valida per la salvaguardia del capitale.
E quando si parla di debasement hedge, la mente corre immediatamente verso due asset: oro e Bitcoin. Tutto ciò vale ancora di più se ripensiamo alle recentissime dichiarazioni di Larry Fink, CEO di BlackRock, rilasciate durante un’intervista all’emittente CBS: “i mercati ti insegnano che devi sempre rimettere in discussione le tue convinzioni. Bitcoin e le criptovalute hanno un ruolo, proprio come l’oro: rappresentano un’alternativa”.
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