
Mercosur e Unione Europea sono sempre più vicini a stipulare un partenariato strategico dopo 25 anni di trattative. Cosa significa tutto ciò?
Mercosur e Unione Europea potrebbero essere a un passo dal firmare un accordo commerciale definito dalla stessa Commissione europea come “la maggiore intesa di libero commercio mai siglata”. L’accordo UE-Mercosur, infatti, coinvolge paesi che rappresentano circa 20 trilioni di dollari di PIL e 700 milioni di consumatori. Di cosa si tratta?
Mercosur: cos’é?
Il Mercosur – Mercado Común del Sur – è un’organizzazione istituita nel 1991 col Trattato di Asunciòn, che ha lo scopo di “promuovere uno spazio comune che generi opportunità di business e investimento attraverso l’integrazione competitiva delle economie nazionali nel mercato internazionale”. I membri a pieno titolo sono il Brasile, l’Argentina, il Paraguay, l’Uruguay e il Venezuela – quest’ultima sospesa nel 2016 per pratiche antidemocratiche – mentre la Bolivia è in fase di adesione come quinto membro a pieno titolo. Ci sono poi i membri associati, privilegiati ma esterni al blocco, come il Cile, la Colombia, l’Ecuador e il Perù.
Il Mercosur è quindi un mercato comune che ha l’obiettivo di aumentare gli scambi commerciali beni e servizi e il libero movimento delle persone sia a livello regionale, cioè fra i vari paesi del Sud America, sia a livello internazionale, attraverso accordi con altri blocchi – come quello con l’Unione Europea. Affinché ciò si realizzi, col Mercosur i paesi membri lavorano per ridurre reciprocamente le barriere doganali favorendo, in questo modo, l’integrazione economica.
Per dare un paio di dati al volo, il blocco del Mercosur, nel 2023, ha generato un volume di 447 miliardi di dollari per l’export e di 357 miliardi per l’import, equivalente al 10,9% del commercio internazionale – con questi numeri si fa riferimento sia agli scambi interni, quindi tra membri del blocco, sia esteri.
Accordo UE-Mercosur: cosa prevede?
I negoziati tra UE e Mercosur vanno avanti da circa 25 anni, con un susseguirsi di momenti di tensione e distensione. Finalmente, il 6 dicembre 2024 a Montevideo, in Uruguay, i vertici dell’Unione Europea riescono a trovare un’intesa coi paesi del blocco sudamericano: questo mercoledì la Commissione europea ha presentato i trattati che definiranno l’accordo commerciale raggiunto, compiendo un ulteriore passo avanti verso l’ufficializzazione.
L’accordo è frutto della volontà di abbattere gli ostacoli commerciali, assicurare un accesso responsabile ed eco-compatibile di materie prime – con un occhio di riguardo alla deforestazione dell’Amazzonia – e lanciare un chiaro messaggio a favore del commercio internazionale regolamentato e contro ogni forma di protezionismo.
Nello specifico, l’intesa si basa su un principio di reciprocità: l’industria europea con auto, macchinari, alcolici in primis, guadagnerà un maggiore accesso al mercato del Mercosur, che a sua volta potrà esportare più facilmente in Europa i suoi prodotti agroalimentari, tra cui carne, zucchero, caffè e soia. Quest’ultimo punto, in particolare, ha causato qualche malumore tra le imprese della filiera agroalimentare francesi, polacche e, in parte, anche italiane.
Il timore principale, infatti, è relativo alla concorrenza sleale: i paesi sudamericani dispongono di normative ambientali e alimentari più permissive rispetto a quella prevista dall’UE, che permettono l’uso di antibiotici, pesticidi e ormoni vietati nel Vecchio Continente.
In ogni caso, si parla di un graduale allentamento delle tariffe doganali sul 90% dei beni scambiati tra i due blocchi, di canali preferenziali per le imprese europee e sudamericane, le quali avrebbero un maggiore accesso agli appalti e alla possibilità di investire. Il risultato finale, in base a quanto dichiarato dalla Commissione Europea, determinerà un incremento dell’export dell’Unione Europea verso il Mercosur pari al 39% con un aumento occupazionale stimato di 440.000 posti di lavoro.
Ma non c’è ancora nulla di ufficiale
L’accordo UE-Mercosur, come anticipato, non è ancora ufficiale ma rappresenta una fase fondamentale nel processo di avvicinamento tra i due blocchi commerciali, che devono tutelarsi dai costosi dazi trumpiani.
Si tratta di un accordo commerciale ad interim, cioè provvisorio, che non necessità dell’approvazione dei 27 stati membri ma solamente della ratifica della maggioranza qualificata del Consiglio UE – quindi di almeno 15 paesi su 27 (il 55%) i quali devono rappresentare almeno il 65% della popolazione.
È l’inizio di una fruttuosa collaborazione fra due continenti? Oppure questo accordo si tradurrà in un nulla di fatto? Noi, naturalmente, seguiremo l’evoluzione della situazione. Tu, nel mentre, iscriviti al nostro canale Telegram per non perdere gli aggiornamenti o a Young Platform cliccando qui sotto!