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Polkadot e i suoi casi d’uso: la seconda giornata di Polkadot Decoded

EC
Elisa Campaci

6 min

Polkadot Decoded: a cosa servono DOT e KSM?

A cosa servono DOT e KSM? Il focus della seconda giornata di Polkadot Decoded sui casi d’uso di Polkadot nella vita di tutti i giorni 

Il 30 giugno è andata in scena la seconda e ultima giornata della conferenza sull’ecosistema Dotsama. Se durante la prima giornata di Polkadot Decoded si è parlato di DeFi, gaming e Metaverso, i temi più trattati della seconda parte sono stati la sostenibilità e l’usabilità del Web3. Vediamo gli interventi più interessanti che hanno cercato di rispondere alla domanda: a cosa serve concretamente il network di DOT e KSM?

La lotta al cambiamento climatico con Polkadot

Uno dei filoni della seconda giornata di Polkadot Decoded è stato quello della sostenibilità. In particolare due interventi hanno descritto i progetti più interessanti dell’impegno green dell’ecosistema Dotsama. Il cambiamento climatico è uno dei temi più scottanti di questi anni e la blockchain potrebbe essere un importante strumento per combatterlo. Miroslav Polzer, relatore del progetto NFT Digital Art 4 Climate, ha parlato proprio del potenziale della “digital innovation” per un impatto effettivo e misurabile sui problemi climatici. Questo progetto di arte digitale è un’iniziativa per trasformare l’arte in asset digitali liberamente scambiabili su blockchain, indirizzando i proventi verso gli obiettivi di sostenibilità individuati dalle Nazioni Unite. Digital Art 4 Climate ha scelto di utilizzare la tecnologia NFT perché la blockchain ha tutte le carte in regola per “migliorare le supply chain inefficienti, e dare una nuova idea di comunicazione alle comunità attraverso una tecnologia decentralizzata”.  

Altre due realtà native di questo ecosistema hanno espresso la loro missione di rendere Polkadot un leader dell’innovazione sostenibile. Bitgreen e Sequester insieme hanno avanzato la proposta di convertire le micro-fee delle parachain in crediti carbonio. Brendan Edelson di Sequester ha spiegato che le parachain sono fee-optional, in poche parole la relay chain fornisce alle Polkadot parachain i suoi validatori per almeno 2 anni, quindi in linea teorica per validare le transazioni delle parachain non è necessario pagare commissioni. In realtà esistono delle micro-fee che le parachain hanno implementato per motivi di sicurezza. Tuttavia queste piccole commissioni non corrispondono a un costo da coprire, la proposta di Sequester è quella di usarle per acquistare crediti carbonio grazie al marketplace di Bitgreen. 

Adam Carver di Bitgreen ha citato come esempio virtuoso di lotta alle emissioni Polygon, anche se Polkadot è già avvantaggiata in questa missione perché la sua impronta energetica è minima, l’intento è quello di rendere l’ecosistema non solo neutrale ma anche positivo, agendo concretamente e diventare una parte della soluzione al problema ambientale. In questo progetto Sequester calcolerà le micro fee, le scambiare i fondi in carbon credit, e rilascerà una certificazione sotto forma di NFT. 

La diffusione del Web3 dipende dal suo valore nel quotidiano

A cosa serve l’ecosistema DOT e KSM? Un altro caso d’uso del network riguarda la facilitazione dell’accesso al Web3, una realtà decentralizzata, senza il controllo delle grandi industrie tecnologiche. Tuttavia il Web2 ha ancora un grande vantaggio rispetto al web decentralizzato: l’usabilità. Anche se il Web3 ha tantissimi punti a favore, è ancora difficile da usare e riservato a una piccola nicchia di esperti. Secondo Agyle, il CEO dall’identità anonima del Talisman Wallet Project, però la poca usabilità del Web3 è solo una piccola parte dei suoi problemi di diffusione. Una delle principali questioni del Web3 è che molti progetti non hanno un vero utilizzo nella vita reale. Infatti uno degli argomenti preferiti dai detrattori della blockchain è che “è una tecnologia che risolve un problema che non esiste”. 

Agyle, a Polkadot Dedoded, ha spiegato che l’user experience deve certamente migliorare ma la vera sfida è dare al Web3 un valore e utilità nella vita di tutti i giorni. Perché se uno strumento è davvero utile, le persone faranno anche quella fatica in più per imparare ad usarlo. Se un servizio è sia inutile che di difficile comprensione, è destinato a fallire. Qual è il contributo di Talisman in termini di utilità? Talisman mira ad essere un “universal login” per il sistema multichain di Dotsama (che viene chiamato Paraverse). Su Talisman puoi gestire tutte le password, le chiavi, gli accessi delle tue app sul network di DOT e KSM.

Google del Web3? Su Polkadot!

Una semplice definizione di Web3 è “un internet di blockchain”. Se pensiamo a tutto quello che facciamo noi su internet, la ricerca di informazioni è una delle attività maggiori. La blockchain tuttavia non si presta particolarmente ad essere “interrogata”: registra tutti i dati del Web3 ma gli utenti per trovare una specifica informazione dovrebbero passare in rassegna blocco per blocco. Per ovviare a questo problema la blockchain viene integrata ai knowledge graph che organizzano tutti i dati (on chain e off chain) e li rendono disponibili alla consultazione garantendone l’affidabilità. Ad esempio ai knowledge graph si possono chiedere informazioni su NFT o smart contract. OriginTrail, da Agosto su Polkadot, si occupa proprio di questa combinazione tra la raccolta di informazioni su blockchain e la loro organizzazione con knowledge graph. 

Il panorama dei contenuti del Web3 ora appare come un iceberg, a galla c’è poco ma in futuro saranno sempre di più i dati e le informazioni da registrare. A questo proposito bisogna prepararsi a rispondere alle domande degli utenti. Come funziona OriginTrail? Ha un layer 1 composto da molteplici blockchain (Ethereum, Gnosis, Polygon e presto Polkadot), su cui e è  costruito il layer 2, composto dai knowledge graph. Su quest’ultima struttura sarà poi possibile costruire dapp decentralizzate, che sfrutteranno le caratteristiche di entrambi i layer. Una delle attuali applicazioni di OriginTrail è nel campo delle supply chain farmaceutiche che seguono la produzione e la distribuzione dei farmaci per contrastare furti. 

I PolkaOscars, l’evento finale del Polkadot Decoded

Ciliegina sulla torta? Alla fine della seconda giornata del Polkadot Decoded, si è tenuto un evento molto particolare: i Polkaoscars! Durante la cerimonia che si è tenuta a Berlino, sono stati premiati i creatori di contenuti che hanno contribuito a far conoscere vision e mission di Polkadot e Kusama. Il premio, una simpatica statuetta, è stata creata nel Metaverso e stampata con una stampante 3D. 

Content creator, ambassador e community leader: membri attivi su tutti i social per costruire una comunità solida e che condivide la stessa vision di Polkadot e Kusama. Tra gli ambassador c’è Irina Karagyaur, una delle menti dietro al progetto Digital Art 4 Climate, che ha incoraggiato tutti a seguire le loro orme. “C’è bisogno di tutti voi per far crescere l’ecosistema”, ha detto sul palco.

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