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Tokenizzazione: significato del termine e casi d’uso

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Elisa Campaci

5 min

Tokenizzazione: significato del termine e casi d’uso

Il punto di incontro tra finanza tradizionale e blockchain? La tokenizzazione ecco cos’è, il suo significato e i casi d’uso  

Qual è il significato di tokenizzazione e cos’è davvero? Questo termine descrive una pratica che pur essendo agli albori, viene considerata già da molti la prossima tendenza che confermerà la popolarità al mondo crypto anche tra chi non ci è mai entrato in contatto. Questa infatti unisce il mondo della blockchain a quello della finanza tradizionale

In poche parole la tokenizzazione è la creazione di un token (tramite smart contract su blockchain) che rappresenta la proprietà di un qualsiasi asset, da azioni a proprietà immobiliari e opere d’arte. La blockchain è un database che garantisce un “certificato” pubblico, condiviso e immutabile delle informazioni legate a questi beni. Per comprendere a fondo il significato di tokenizzazione, approfondiamo il suo funzionamento e i casi d’uso. 

Cos’è la tokenizzazione: il significato spiegato

Il significato di tokenizzazione è quello di rappresentare digitalmente un bene su una blockchain o DLT. Concretamente questo vuol dire che la proprietà e il valore, ad esempio, di un terreno vengono registrati su un database decentralizzato e distribuito e non in una banca dati qualsiasi. I token tracciano l’autenticità e lo storico di un asset, e vengono chiamati real world asset o security token

Una delle particolarità della tokenizzazione è che quando un bene viene associato a un token, è possibile suddividere le sue quote frammentandolo in parti più piccole da vendere. Cosa che non è sempre possibile fare in maniera tradizionale. La frazionalizzazione apre le porte di questi investimenti anche a chi vuole esporsi con delle cifre limitate.

Questa caratteristica è tipica anche delle criptovalute, oggi un Bitcoin vale più di 30.000$ ma per comprarlo non servono cifre astronomiche. Puoi ottenere una sua frazione, anche solo con 10 euro. 

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Tokenizzazione, casi d’uso

Per comprendere cos’è la tokenizzazione, è utile passare in rassegna i possibili casi d’uso. Questa pratica può essere utilizzata su qualsiasi asset come:

  • Beni immobili, più accessibili quando frazionati. La partecipazione sul mercato si espande;
  • Strumenti finanziari, in questo caso la tokenizzazione è utile soprattutto perché offre registri condivisi tra chi li emette e chi li acquista;
  • Materie prime, maggiore liquidità e meno barriere d’ingresso rispetto ad esempio all’acquisto di lingotti d’oro.  
  • Arte, collezionismo e proprietà intellettuale

Prendiamo il caso specifico delle obbligazioni e vediamo il significato di tokenizzazione applicato. Innanzitutto vengono eliminati i certificati fisici o digitali della sottoscrizione dei titoli, la blockchain memorizza tutto in modo permanente rendendo difficile rubare o modificare le informazioni. I dettagli dell’emissione sono codificati in uno smart contract, cosa che garantisce autenticità, tracciamento della provenienza e trasparenza. 

I pagamenti inoltre sono processati immediatamente tramite una semplice transazione senza intermediari come broker. Inoltre se di norma le obbligazioni vengono regolate negli orari di apertura delle banche, con i token si può farlo in qualsiasi momento. La blockchain infatti funziona sempre, tutto il giorno e tutti i giorni. Eliminando periodi di latenza si possono evitare oscillazioni di prezzi e rendere tutto più veloce. Ecco cos’è la tokenizzazione da un punto di vista pratico. 

I vantaggi della tokenizzazione 

Spiegando cos’è la tokenizzazione e il suo significato è evidente che il primo vantaggio è quello di negoziare e gestire beni in modo semplice e efficiente. Proprio per questo Bank of America sostiene che questa pratica sta diventando un fattore chiave per l’adozione degli asset digitali

I punti di forza della tokenizzazione sono: 

  1. Trasparenza: tutte le parti coinvolte nella compravendita hanno a disposizione una documentazione aggiornata;
  2. Tracciabilità: grazie alla blockchain si può risalire all’origine di qualsiasi pagamento o passaggio di proprietà;
  3. Sicurezza: dei certificati che non possono essere modificati o trafugati;
  4. Efficienza: il processo è più snello e ha bisogno di poco intervento umano;
  5. Decentralizzazione: non sono più necessari intermediari, diminuiscono quindi i costi; 
  6. Aumento degli utenti: che possono acquistare beni senza limiti geografici e anche in piccole quote. Vengono abbattute le barriere d’ingresso, uno dei problemi della finanza tradizionale è che non è sempre a portata di tutti sia per i capitali che per le procedure;
  7. Liquidità: la semplicità di acquistare questi token porta un incremento del volume dei capitali sul mercato di riferimento;

Concludiamo questa panoramica su cos’è la tokenizzazione e il suo significato citando le sfide future di questa attività, i prossimi passi per renderla mainstream. In primo luogo lo sviluppo di blockchain e di piattaforme specifiche non è alla portata di tutti, la tecnologia è relativamente nuova e potrebbe essere difficile integrarla in sistemi, anche istituzionali, già esistenti. Inoltre per favorire l’adozione i regolamentatori dovranno elaborare un corpus normativo adeguato. In Italia il decreto legge n. 25/2023, che disciplina gli strumenti finanziari digitali, prevede che i token realizzati su blockchain pubbliche, come Ethereum, debbano avere un responsabile del registro come la banca o l’azienda che li crea. Vigilati a sua volta da Consob e Banca d’Italia.

La rapida proliferazione di questi asset digitali in tutti i settori è un segno che questa tecnologia è destinata ad espandersi. Grazie alla blockchain i servizi finanziari si stanno evolvendo con vantaggi da entrambe le parti coinvolte nelle operazioni. Per tirare le fila e ribadire cos’è la tokenizzazione e il suo significato, possiamo dire che è la possibilità di comprare e vendere qualsiasi cosa sulla blockchain, in maniera veloce e sicura. 

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