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La storia dei CryptoKitties, gli NFT che hanno scritto la storia della blockchain
Elisa Campaci
8 min
Cosa sono i CryptoKitties? Chi li ha creati? Perché questa collezione ha segnato l’evoluzione della blockchain? Questo e altro nella guida e storia degli NFT su Flow!
I CryptoKitties sono un gioco su blockchain che si basa sull’allevamento e la cura di gattini digitali sotto forma di NFT. Oltre ad essere una delle primissime applicazioni non strettamente finanziarie della blockchain, i CryptoKitties hanno scritto la storia della blockchain in quanto pionieri degli NFT e del gaming su Ethereum. Il loro successo ha contribuito a far progredire l’ecosistema blockchain in termini di tecnologia e di adozione. Ma come funziona il gioco dei CryptoKitties? Chi lo ha creato? Come ha influenzato il mondo crypto?
Cosa sono i CryptoKitties? Come si gioca con i gattini digitali?
“I gatti sono impossibili da capire. Sono ambasciatori di faraoni, di meme e della pagina Facebook di vostra madre. Non fanno discriminazioni, disprezzano tutti allo stesso modo”, ad oggi i gattini NFT dei CryptoKitties contano più di 130.000 wallet coinvolti, 2 milioni di NFT e un volume di scambi 70.000 ETH. I CryptoKitties sono una collezione di NFT che raffigurano gatti con diverse caratteristiche che vanno allevati e nutriti con lo scopo di far nascere dei cuccioli. Giocare con i CryptoKitties significa innanzitutto fare collezionismo ma anche diventare degli allevatori esperti e studiosi di genetica felina, e commercianti che fanno affari con la compravendita degli esemplari più rari. Oltre a questo grazie alla piattaforma Kitty Verse, si può partecipare a esperienze e giocare con i CryptoKitties, ad esempio risolvendo indovinelli ed enigmi per sbloccare nuovi attributi e gadget oppure far lottare i gattini tra loro come in KotoWars. I CryptoKitties oggi sono compatibili con altri mondi digitali come ad esempio il metaverso di Decentraland.
Per giocare con i CryptoKitties su desktop il team del progetto consiglia, per una migliore prestazione, di utilizzare come browser Chrome o Firefox. Nel frattempo è in via di sviluppo un’app mobile per tenere i gattini NFT sempre con te! Per giocare inoltre è necessario un digital wallet e ETH, la crypto di Ethereum che serve a coprire i costi per sfamare e crescere i gattini. Dove acquistare i CryptoKitties? È possibile comprare questi NFT nel marketplace del progetto (raggiungibile dal sito web) in forma di vendita diretta o con offerte, oppure nei marketplace NFT più utilizzati come OpenSea. Il prezzo dei CryptoKitties parte dai 0,003 ETH, fino ad arrivare a migliaia di dollari.
Da Ethereum a Flow, la blockchain per gli NFT
Si può dire che dal lancio nel 2017 ne abbiano fatta di strada, ma i CryptoKitties hanno avuto successo fin da subito. I CryptoKitties sono stati lanciati nel 2017 dalla società Axiom Zen, una realtà dedicata alla promozione di progetti su nuove tecnologie come appunto la blockchain. Il team di Axiom Zen, di cui faceva parte anche Layne Lafrance, ha presentato gli NFT all’ETH Waterloo, un hackathon di Ethereum, ovvero un evento per programmatori riuniti per sviluppare nuovi progetti o ottenere finanziamenti. I primi NFT dei CryptoKitties con la collezione Gen0 composta da 50.000 NFT, vennero presto rilasciati su Ethereum. La reazione del pubblico fu subito positiva, tanto che le transazioni per comprare e giocare con i gattini aumentarono così tanto da congestionare la rete di Ethereum, portando le gas fee alle stelle.
Al loro apice nel 2017, i CryptoKitties attirarono più di 14.000 utenti attivi al giorno e resero popolare la tecnologia di Ethereum in tutto il mondo. In altre parole, i CryptoKitties hanno contribuito a rendere Ethereum il punto di riferimento per le collezioni digitali e il gaming. La collezione tuttavia evidenziò anche alcune debolezze di Ethereum, e di conseguenza l’esigenza di una blockchain altamente scalabile e adatta a ospitare giochi e intrattenimento. Dal team di Axiom nel 2018 vennero fondati i Dapper Labs “The NFT Company” per costruire Flow, una blockchain con queste caratteristiche. A partire dal 2021, i CryptoKitties hanno cominciato un passaggio graduale da Ethereum a Flow. Questo cambiamento legato ai motivi di espansione della collezione e del gioco, è stato concepito per migliorare il progetto dal punto di vista estetico e tecnico (implementando ad esempio le animazioni) e per rendere più semplice l’esperienza degli utenti, anche quelli meno abituati a trattare con gli strumenti della blockchain. Flow viene utilizzata principalmente nel campo dei giochi e dei social network, e in generale per tutte quelle esperienze che coinvolgono moltissimi utenti simultaneamente su blockchain. Flow ha l’intenzione di gestire community che crescono a vista d’occhio come quelle del Web3 e rendere usabile la blockchain per le persone, e “non solo a esperti del settore e early adopter”. Su Flow sono costruiti altri popolari progetti NFT tra cui NBA Top Shot.
La storia dei CryptoKitties è la storia dell’evoluzione della blockchain
I CryptoKitties insomma hanno aperto un’esigenza, quella della scalabilità della blockchain, a cui ora il settore lavora ininterrottamente da anni. L’incidente dei CryptoKitties che ha mandato in tilt Ethereum, ha portato una serie di soluzioni innovative per superare le sfide di scalabilità di Ethereum, così come i Layer 2 che oggi sono dei pilastri essenziali per l’usabilità delle reti. Inoltre i Dapper Labs creando uno dei primi giochi su blockchain ha portato innumerevoli nuovi utenti alla tecnologia, dimostrando tutto il potenziale della blockchain nei settori dell’arte digitale e il gaming. In poche parole CryptoKitties è un pioniere dei giochi NFT e il suo successo ha spinto l’ecosistema blockchain a progredire sia in termini di tecnologia che di adozione.
La tecnologia alla base dei CryptoKitties
Ogni CryptoKitties è un token ERC-721 ovvero lo standard dei token non fungibili. Ogni CryptoKitties è unico e indivisibile e la sua proprietà è tracciata grazie agli smart contract. Lo smart contract Core CryptoKitties tiene traccia di tutti i trasferimenti degli NFT e di tutti quelli nuovi creati grazie all’allevamento, così come degli attributi e dei geni che rendono diversi gli NFT tra loro. Tutte le azioni del gioco come l’allevamento, il nutrimento, la vendita sono transazioni eseguite da smart contract sulla blockchain e per questo richiedono una commissione. Dal momento che sono NFT, anche se un giorno i Dapper Labs dovessero fallire o la piattaforma dei CryptoKitties eliminata, i gattini digitali continueranno a esistere grazie alla blockchain, e così il loro valore.
Attributi e genetica dei CryptoKitties
Se ci sono oltre 2 milioni di NFT dei CryptoKitties come si fa a stabilire il più raro? Da cosa è determinato il loro valore? I CryptoKitties, a differenza dei CryptoPunks, ad esempio, non sono una collezione limitata. Esiste un sistema complesso di attributi, chiamati “Cattributes”, e di combinazioni genetiche che ha ispirato anche la costituzione dei mostriciattoli di Axie Infinity, il videogioco DeFi. Per iniziare i CryptoKitties sono divisi in 4 tipologie: Normali, Fancy, Edizioni Speciali e Esclusivi. Già questi indicano una scala crescente di rarità perché sono disponibili in quantità diverse.
Ogni CryptoKitties a sua volta ha un nome e 12 attributi come la forma e il colore degli occhi, il tipo di pelliccia, il tipo di bocca, che rispecchiano il suo codice genetico. Ogni attributo è costituito da un blocco di 4 geni, uno primario che è quello che si manifesta nel gattino e 3 latenti. Ad esempio se il colore della pelliccia ha come gene primario (P) il verde smeraldo, come geni nascosti può avere il rosa salmone (H1), il colore orangesoda (H2) e ancora orangesoda come terzo gene nascosto (H3). Mentre il gene primario è visibile nell’NFT, quelli secondari si trasmettono ai figli dei CryptoKitties secondo diverse percentuali, ad esempio i geni primari del gatto padre si trasmettono nel 37,5% dei casi, quelli H1 nel 9,4%, quelli H2 nel 2,3% e quelli H3 nello 0,8%. Tutti i gattini possono fare sia il ruolo del padre che della madre, molto moderno da parte dei CryptoKitties! Esiste un tool che mostra ipotetici cuccioli e la loro rarità basandosi sull’accoppiata dei genitori. Non sempre però i CryptoKitties nascono sulla base delle percentuali, può succedere che i geni mutino creando gattini davvero unici e inaspettati! Dal 2018 sono state inserite le Mewtation Gems e i Family Jewels, dei badge per tracciare e certificare la discendenza e il pedigree degli NFT.
Qual è l’NFT dei CryptoKitties più raro?
Un primo modo per valutare la rarità dei CryptoKitties è dunque la tipologia e la sua genetica, i cattributes hanno infatti diversi gradi di rarità. Ci sono tuttavia altre caratteristiche che non dipendono da questi aspetti, ma influiscono ugualmente sul valore degli NFT:
- Gen0 dei CryptoKitties: i primi NFT in 50.000 copie sono i più rari e preziosi in assoluto. Al momento non sono tutti in circolazione, circa 12.000 sono ancora di proprietà del team in attesa di essere rilasciati in occasioni speciali;
- “Cooldown” ovvero il tempo di riposo tra un cucciolo e un altro. Ogni Kitties ha un cooldown che dipende dalla sua generazione, ad esempio quelli della Gen0 devono aspettare 1 minuto per fare un nuovo cucciolo, quelli della 26° generazione in poi, oltre 1 settimana;
- Numero ID: i gatti NFT sono numerati sulla base dell’ordine di nascita, quindi i numeri più bassi sono i CryptoKitties più antichi che sono venduti a prezzi più alti dai collezionisti;
- Errori: a volte i CryptoKitties appena nati hanno errori di grafica, dal momento che le mutazioni sono difficili da creare sono più rare e particolarmente difficili da trovare;
- Gattini di razza pura: sono pochissimi gli esemplari che nel blocco degli attributi hanno lo stessi gene ripetuto 4 volte.