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Gli NFT del Museo della Guerra in Ucraina venduti per oltre 1 milione di dollari
Elisa Campaci
4 min
Mentre l’UNESCO conta i danni al patrimonio culturale ucraino, il Museo NFT della guerra lancia nuove opere per raccogliere fondi
Dall’invasione russa dell’Ucraina, gli NFT, così come le criptovalute, hanno giocato un ruolo chiave nella raccolta di fondi per finanziare la resistenza e la ricostruzione del paese sotto assedio. Il Ministero della Trasformazione Digitale ha aperto una raccolta di donazioni in NFT e supporta diverse collezioni come Soul of Ukraine, Ukrainian Spirit e il Meta History Museum of War. I ricavati delle vendite di queste collezioni sono a diretta disposizione del Ministero. La collezione del Meta History Museum da Marzo 2022 ha raccolto oltre 1 milione di dollari e il 21 Luglio ha aggiunto altri NFT da collezione. In tutto il mondo i token non fungibili si stanno dimostrando un modo per dare un aiuto economico ma anche per dare voce agli eventi e alle persone coinvolte nel conflitto, è il caso delle fotografie NFT del reporter Niccolò Celesti che ha esposto le sue opere di fotogiornalismo il mese scorso a Firenze.
Il museo NFT dell’Ucraina continua la sua missione
Il Meta History Museum of War è stato fondato il 25 Marzo 2022 grazie a una piattaforma NFT (che si appoggia a Ethereum e a Polygon) e con il patrocinio del ministro della Trasformazione Digitale Mykhailo Fedorov. Il museo digitale è nato con lo scopo di custodire testimonianze, raccontare momenti chiave della guerra e contrastare la disinformazione su quello che sta succedendo in Ucraina, il tutto attraverso opere in formato NFT. Con le vendite di questi token non fungibili, il Meta History Museum of War ha raccolto finora oltre 1 milione di dollari (1.223.272 al momento della scrittura dell’articolo) in ETH. La somma raccolta è stata trasferita al Ministero che ad Aprile in un comunicato aveva spiegato che “lo scopo principale di questo museo è quello di raccogliere fondi per restaurare i musei e i teatri ucraini che hanno subito i bombardamenti degli occupanti”.
Secondo l’UNESCO dall’inizio del conflitto al 18 Luglio sono stati danneggiati 164 siti culturali ucraini tra cui 72 edifici religiosi, 12 musei, 32 palazzi storici, 17 monumenti.
La terza parte degli NFT della guerra in Ucraina
Il 21 Luglio il museo digitale ha pubblicato la terza parte della collezione NFT Warline in cui vengono raccontati in ordine cronologico gli eventi del conflitto in Ucraina dal 15 al 31 Marzo. Si tratta di un centinaio di opere create da artisti di generi espressivi e provenienze diverse (un NFT è creato dall’intelligenza artificiale), la collezione scandisce i momenti più significativi del conflitto e ogni NFT racconta un evento nel giorno e nell’orario preciso in cui è avvenuto. Ad esempio, 16 Marzo 2022 alle ore 17:41: “ L’Ucraina ha ottenuto una vittoria completa nella causa contro la Russia presso la Corte internazionale di giustizia. La Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato di fermare immediatamente l’invasione. L’ordine è vincolante per il diritto internazionale. La Russia…”. Il nuovo drop ha opere di artisti come Maria Oz, Anton Abo, Oleksii Dyvysenko.
Fotografie NFT: Niccolò Celesti racconta la guerra in Ucraina
Dal 24 al 30 Giugno 2022 a Palazzo Vecchio a Firenze sono state esposte 90 fotografie del reporter Niccolò Celesti inviato in Ucraina. La mostra dal titolo “La primavera di Kiev: NFT per l’Ucraina”, ha raccontato per immagini i momenti del conflitto tra Marzo e Aprile. La durezza della guerra, le difficoltà, i volti delle persone, in cinque “capitoli”: la Fuga, la Guerra, i Soldati, i Bunker e i Ritratti. Tre degli scatti della mostra sono stati trasformati in fotografie NFT e venduti a favore della raccolta fondi “Firenze per Kiev” della Croce Rossa. Dalle tre fotografie sono stati ricavati 63 pezzi unici al prezzo di 100 Euro ciascuno. Possiamo considerare il lavoro di Celesti uno dei primi casi di fotogiornalismo su blockchain.
La mostra e la creazione delle fotografie NFT è stata curata da Innov Art di Trefoloni e Associati, un progetto che mira a portare nuove tecnologie, come la blockchain, al mondo della cultura e dello spettacolo, fornendo servizi a imprese, enti pubblici e professionisti, per la realizzazione di NFT e la tokenizzazione. Celesti ha presentato la sua collezione così: “un mese di guerra e di racconto, passato cercando soprattutto di avere notizie dai civili e dai volontari, alla ricerca di angolature diverse rispetto ai titoli, alle immagini, ai video che i bastioni dell’informazione propongono globalmente. All’inizio l’intento voleva essere quello di non seguire i fatti principali della guerra, ma di provare a viverla nei panni degli ucraini”.