Bitcoin, a marzo, ha raggiunto un nuovo massimo storico. Riuscirà a raggiungere l’importante livello dei 100.000$ dopo l’halving di aprile?
Quello che è successo a marzo non era mai accaduto nella storia. Il prezzo di Bitcoin non aveva mai raggiunto un nuovo massimo storico prima dell’halving, in programma per il prossimo 19 aprile (la data può ancora cambiare).
Dato che il primo target (un nuovo all-time high) è già stato raggiunto, è necessario identificare quello successivo. In questo senso il principale indiziato sembra quello dei 100.000$, zona di prezzo chiave fin dallo scorso ciclo rialzista, dato che era il target “finale” per il prezzo di Bitcoin secondo il modello Stock-to-Flow.
BTC riuscirà a raggiungere i 100.000$ dopo il prossimo halving? Cerchiamo di rispondere a questa domanda attraverso un’analisi del meccanismo di dimezzamento delle emissioni, di quanto accaduto durante i cicli passati e della situazione macroeconomica.
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L’halving come “mossa di marketing”
In passato, ogni halving ha avuto un impatto sul prezzo. Non soltanto per il fatto che l’evento porti a una riduzione delle emissioni di BTC, dimezzandole. Certamente la riduzione dell’inflazione di Bitcoin, che attualmente si attesta intorno all’1,7% e che dopo l’halving scenderà a 0,85%, ha sicuramente un impatto sul valore dell’asset, soprattutto a lungo termine. Ma l’effetto che questo evento sortisce sul prezzo di BTC ha anche una natura diversa.
Nello specifico, esso può essere inteso come una “strategia di marketing”, probabilmente non intenzionale, del suo creatore Satoshi Nakamoto. Questo perché Nakamoto ha progettato la blockchain di Bitcoin in modo che il dimezzamento avvenga all’improvviso, catalizzando l’attenzione e stimolando il dibattito attorno alla criptovaluta.
La diminuzione delle emissioni di BTC, infatti, non avviene in modo graduale, come peraltro prevede la politica economica (tokenomics) di tantissime altre criptovalute, ma ogni 210.000 blocchi, ovvero circa quattro anni.
In questo modo l’halving diventa, per forza di cose, un grande evento, che ogni appassionato del settore attende con trepidazione. Ma non solo. Questo meccanismo, grazie alla sua natura periodica e regolare, non solo scandisce i movimenti di prezzo ciclici di BTC ma attira l’attenzione dei mass media e degli individui, fino a quel momento, avulsi da questa tecnologia.
Di fronte a questo scenario, i giorni che precedono l’halving rappresentano un momento potenzialmente strategico per chi sta valutando di comprarlo ma non sa decidere il momento migliore.
Acquistare Bitcoin ora potrebbe consentire di posizionarsi prima che l’effetto combinato della ridotta emissione e dell’aumento dell’interesse guidi a una possibile apprezzamento del prezzo. Mentre l’esito esatto dell’halving rimane incerto, la storia suggerisce che l’evento potrebbe essere seguito da una fase di rialzo, rendendo questi ultimi giorni un’opportunità da considerare attentamente per chi desidera acquistare BTC.
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Il possibile imminente taglio dei tassi di interesse
Il prossimo halving di Bitcoin si colloca in un momento storico particolarmente rilevante dal punto di vista macroeconomico. Prevalentemente perché ci si aspetta un taglio dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, tra cui la Federal Reserve (FED) e la Banca Centrale Europea (BCE), presumibilmente a partire da giugno.
Questo scenario potrebbe fungere da catalizzatore per gli asset considerati più volatili o a rischio, come le azioni e, in particolare, Bitcoin e le altre criptovalute. In un ambiente in cui i tassi di interesse elevati offrono rendimenti attrattivi, gli investitori, e in modo significativo quelli istituzionali, tendono a preferire investimenti più sicuri come obbligazioni governative o titoli di stato.
Tuttavia, con il calo dei tassi di interesse e, di conseguenza, dei rendimenti offerti da questi strumenti, si verifica uno spostamento di capitale verso asset più rischiosi ma potenzialmente più redditizi.
Questo contesto di tassi di interesse in calo apre le porte a un maggiore interesse da parte degli investitori istituzionali verso il mercato delle criptovalute, in particolare Bitcoin.
In aggiunta, la recente introduzione di ETF Spot su Bitcoin ha dimostrato di avere un impatto significativo sul prezzo di BTC, sottolineando ulteriormente l’importanza degli investimenti istituzionali nel settore. Questi strumenti offrono a questa tipologia di attori un mezzo più accessibile e regolamentato per accedere al mercato delle criptovalute, fungendo da ponte tra il mondo finanziario tradizionale e quello delle criptovalute.
Di conseguenza, questo scenario pone le basi per un potenziale rally rialzista per BTC. Gli investitori attenti a queste dinamiche macroeconomiche e di mercato potrebbero trovare in questo contesto una motivazione in più per considerare Bitcoin come parte integrante del loro portafoglio.
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Il prezzo di Bitcoin dopo gli halving nella storia
Infine, per stimare l’impatto dell’halving sul prezzo di Bitcoin può essere utile guardare al passato. Come ha influito l’evento sul prezzo di BTC negli scorsi bull market? Per semplificare al massimo la questione e fornire una risposta diretta, si può dire che il dimezzamento delle emissioni ha sempre avuto un impatto positivo.
Nei mesi successivi al primo halving della storia, avvenuto il 28 novembre 2012, il prezzo di Bitcoin è passato da un prezzo di 12$ fino ad un massimo di circa 1.000$.
Anche quello successivo (2016) ha condizionato positivamente la price action di Bitcoin; il valore di un BTC ha raggiunto lo storico livello dei 20.000$ partendo da quello dei 650$.
L’ultimo halving del 2020, anche se ha generato un aumento di prezzo inferiore rispetto a quelli precedenti, del 740% rispetto al 2.900% del 2016 e al 8.300% del 2012, ha permesso a Bitcoin di raggiungere il massimo storico dei 64.000$. L’11 maggio del 2020, giorno in cui è avvenuto il dimezzamento delle emissioni di Bitcoin, il prezzo di BTC era di 8.000$.
Cosa succederà nei prossimi mesi? L’halving, ma anche il taglio dei tassi di interesse e l’adozione degli ETF spot e quindi l’ingresso degli investitori istituzionali contribuiranno a far crescere il prezzo di Bitcoin?