Tasse Crypto
Rivalutazione delle criptovalute 2025: come funziona e quando conviene
Filippo Iachello
4 min

La rivalutazione permette di ridurre le tasse sulle plusvalenze future, pagando subito un’imposta sostitutiva del 18%. Vediamo come si applica
Una delle novità più rilevanti della Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) riguarda l’introduzione di un meccanismo di rivalutazione delle criptovalute, che offre agli investitori la possibilità di ridurre legalmente il carico fiscale sulle future plusvalenze.
Cos’è la rivalutazione delle criptovalute?
Questa opzione consente di rivalutare il valore fiscale delle criptovalute al 1° gennaio 2025, pagando un’imposta sostitutiva agevolata, invece di calcolare le plusvalenze in base al prezzo di acquisto originale.
Dal 2026, la tassazione sulle plusvalenze potrebbe aumentare dal 26% al 33% (non vi è ancora certezza in merito). Inoltre, la rivalutazione può essere presa in considerazione anche da coloro che non conoscono il prezzo di acquisto delle loro criptovalute, che in fase di compilazione della dichiarazione va inserito.
Come funziona la rivalutazione?
Gli investitori possono rideterminare il valore fiscale delle criptovalute possedute al 1° gennaio 2025, portandolo al valore di mercato di quella data.
In questo modo, il prezzo di acquisto originale non verrà più considerato, riducendo l’importo tassabile in caso di futura vendita.
Per accedere alla rivalutazione, è necessario versare subito un’imposta sostitutiva del 18% sul valore rivalutato.
Aliquote e tempistiche
- L’imposta sostitutiva per la rivalutazione è fissata al 18% sul valore rivalutato.
- Il pagamento può essere effettuato in un’unica soluzione oppure in tre rate annuali.
- L’opzione per la rivalutazione deve essere esercitata entro il 30 giugno 2025, con il primo versamento dell’imposta sostitutiva.
Perché può convenire o meno la rivalutazione?
Se dal prossimo anno la tassazione sulle plusvalenze dovesse aumentare al 33%, la rivalutazione potrebbe ridurre le tasse da pagare. Tuttavia, questa misura non è definitiva e potrebbe subire modifiche in base alle disposizioni della futura Legge di Bilancio. Se l’aliquota dovesse mantenersi al 26% o ridursi, la rivalutazione risulterebbe un costo aggiuntivo non strategico, rendendo meno conveniente l’opzione di tassazione anticipata.
Vediamo un esempio pratico con un calcolo degli interessi e della rivalutazione per capire meglio il risparmio fiscale nel caso in cui l’aliquota sul 2026 verrà conferamta al 33%.
Senza rivalutazione
- Hai acquistato 1 Bitcoin nel 2018 a 10.000 euro
- Valore al 1° gennaio 2025: 90.000 euro
- Se vendi dopo il 2025 senza rivalutazione, la plusvalenza sarà calcolata così: 150.000 – 10.000 = 140.000 euro
- Tassa al 33% = 46.200 euro
Con rivalutazione
- Se rivaluti, paghi subito il 18% su 90.000 euro: 12.600 euro
- Se poi vendi a 150.000 euro, la plusvalenza tassabile sarà: 150.000 – 90.000 = 60.000 euro
- Tassa al 33% = 19.800 euro
- Totale tasse pagate con rivalutazione: 12.600 + 19.800 = 32.400 euro
- Totale tasse senza rivalutazione: 46.200 euro
- Risparmio fiscale: 13.800 euro
Aderendo alla rivalutazione, il risparmio fiscale sarebbe di 13.800 euro rispetto a non rivalutare. Tuttavia, il pagamento del 18% su 90.000 euro è immediato, mentre l’imposta sulle plusvalenze si pagherà solo al momento della vendita. Questo significa che la convenienza della rivalutazione dipende anche dalla liquidità disponibile e dalla strategia di vendita a lungo termine.
Conviene aderire alla rivalutazione?
Conviene se:
- Si possiedono criptovalute con un prezzo di acquisto molto basso.
- Non riesci a ricostruire i tuoi prezzi di acquisto.
- Si prevede di vendere nel breve-medio termine, e si ritiene che le aliquote aumenteranno ulteriormente.
- Si vuole ridurre la plusvalenza tassabile in futuro.
Non conviene se:
- Non si ha intenzione di vendere nel breve periodo, perché il pagamento del 18% avviene subito, indipendentemente dalla vendita.
- Si pensa che le liquote possano delle criptovalute possano scendere nei prossimi anni o venga riconfermata al 26%.
- Si preferisce mantenere liquidità anziché pagare subito un’imposta elevata.
Se hai dubbi se possa convenirti o meno, puoi fare un calcolo degli interessi e della rivalutazione per capire meglio il risparmio fiscale nel tuo caso specifico.
