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Cardano vs Algorand: scontro tra Ethereum killer

CR
Cosimo Rosario Di Martino

7 min

Cardano o algorand Scontro tra blockchain Ethereum Killer

Cardano e Algorand sono due blockchain proof-of-stake con molti punti in comune. Qual è la piattaforma migliore?

Cardano sta a Charles Hoskinson, co-fondatore di Ethereum, così come Algorand sta a Silvio Micali, professore del MIT di Boston. Entrambi hanno apportato tantissimo al mondo delle criptovalute, fino a creare le loro due blockchain open-source. Vuoi saperne di più su queste due piattaforme e su quali siano le loro somiglianze e differenze? Continua a leggere!

Due parole sui fondatori

Il modo migliore per cominciare a parlare delle due blockchain è parlare dei loro fondatori! Charles Hoskinson è un ingegnere informatico che ha lavorato braccio a braccio con Vitalik Buterin, il famoso fondatore di Ethereum. È stato amministratore delegato del progetto prima di staccarsi dal team e fondare IOHK, l’organizzazione con cui ha creato Cardano. L’obiettivo dichiarato di Hoskinson è costruire una blockchain aperta a tutti e che migliori la vita delle persone, sopratutto quelle più in difficoltà.

Dall’altra parte c’è Silvio Micali, italiano, professore di informatica al MIT dal 1983. Famoso nella community crypto per le sue scoperte nel campo della crittografia, ha creato Algorand nel 2017 con l’obiettivo di costruire una blockchain scalabile, sicura ed efficiente. Ha all’attivo numerosi premi, tra cui un Premio Turing e un premio Franca Florio “Scienziati Italiani Patrimonio dell’Umanità”. Non male!

Cardano vs Algorand: come funzionano?

Entrambe le blockchain sono Proof-of-Stake, e non proof-of-work come Bitcoin o Ethereum. Una blockchain proof-of-stake non ha bisogno di miner: chi possiede token può “bloccarli” temporaneamente per poter validare le transazioni. In questo modo, la blockchain è più scalabile e richiede meno energia per funzionare.

Cardano: una blockchain scientifica ed etica

Cardano è una blockchain proof-of-stake, nata con l’intento di sorpassare Ethereum. Se la creatura di Buterin è l’evoluzione di Bitcoin, Cardano vuole essere l’evoluzione di Ethereum! Il nome deriva dal famoso matematico italiano Gerolamo Cardano. La crypto nativa, invece, si chiama ADA, in onore della programmatrice Ada Lovelace.

La piattaforma si propone di offrire delle transazioni efficienti, rapide ed economiche sfruttando il protocollo proof-of-stake Ouroboros. Il protocollo assicura che i validatori siano scelti casualmente e contemporaneamente. Già nel 2017 Cardano riusciva a gestire più di 200 transazioni al secondo. Prossimamente introdurrà Hydra, che permetterà lo sharding. Grazie a Hydra, ipoteticamente Cardano riuscirebbe a raggiungere il milione di transazioni per secondo!

L’obiettivo di Hoskinson è creare una blockchain decentralizzata altamente scalabile e sicura, che possa essere utilizzata con facilità da tutti, e che segua uno sviluppo dettato dalla scienza. Infatti, il team di sviluppo di Cardano incoraggia la sua community a confrontarsi e migliorare la rete attraverso aggiornamenti mirati e proposte condivise. Questo ha permesso alla piattaforma di essere adottata anche in luoghi come l’Etiopia, facendo uno step avanti per l’obiettivo di “dare una banca a chi non può averla”.

Algorand: la blockchain del Pure Proof-of-Stake

Anche Algorand è una blockchain proof-of-stake, con alcune differenze rispetto al PoS di Cardano. Infatti, Micali ha sviluppato quella che ha chiamato “pure proof-of-stake”. Il nome Algorand sta per Algorithmical Randomness, concetto che è alla base del PPoS.

Come funziona il pure proof-of-stake? Uno dei maggiori problemi da risolvere per tutte le blockchain è evitare che dei malintenzionati possano manomettere la rete. Per evitarlo, il team di Micali ha sviluppato un sistema che sceglie casualmente e segretamente dei validatori. Dopodiché, il blocco da validare passa a un secondo gruppo di validatori, che certifica l’autenticità della transazione. Secondo Micali, questo sistema è estremamente sicuro sia perché si affida a gran parte della rete decentralizzata, sia perché i validatori rimangono sempre segreti. Perciò, un malintenzionato dovrebbe possedere quasi tutta la blockchain per manometterla, e comunque non potrebbe corrompere i validatori perché sono sconosciuti.

Algorand vuole diventare la blockchain di punta per un ecosistema basato su dapp e smart contract, esattamente come Ethereum. Al contrario di Ethereum, però, Algorand promette delle commissioni ridotte, bassi consumi di energia grazie al PPoS e un’elevata scalabilità e sicurezza. Grazie anche all’affidabilità dell’Atomic Transfer, che permette di scambiare token differenti in sicurezza, la piattaforma è riuscita a stringere rapporti di partnership con realtà importanti come la SIAE.

Cardano vs Algorand: faccia a faccia

Ti sei fatto convincere dalla versatilità della proof-of-stake? Anche se condividono questo protocollo, le due blockchain hanno anche alcune differenze. Vediamo quali!

  • Sia Cardano che Algorand sono blockchain sviluppate seguendo un metodo scientifico. La piattaforma che ospita ADA è stata sviluppata da Hoskinson insieme a professori emeriti di crittografia guidati dal professor Aggelos Kiayias. Algorand invece è stata sviluppata da Silvio Micali e altri professori del MIT.
  • Entrambe le piattaforme hanno optato per un protocollo proof-of-stake. Cardano si basa sull’Ouroboros PoS, mentre Algorand ha inventato il Pure PoS. Questo le rende scalabili, efficienti e con un basso impatto ambientale.
  • Cardano è stata progettata nel 2015 e lanciata ufficialmente nel 2017. Algorand è più recente, ed è stata ufficialmente rilasciata nel 2019.
  • Cardano ha una vision dichiaratamente umanitaria. La Cardano Foundation, ente no-profit che gestisce la rete, promuove Cardano come progetto “per costruire una realtà migliore”. Hoskinson è noto per aver collaborato con zone dell’Africa con un debole governo centrale, per permettere ai loro cittadini di avere accesso a sistemi decentralizzati di finanza e identificazione. Algorand, d’altro canto, vuole creare un sistema che incentivi trasparenza e innovazione. Semplicità, efficienza e decentralizzazione sono le parole d’ordine della Algorand Foundation.
  • Cardano ha attivato la compatibilità con gli smart contract a settembre 2021, con l’attesissimo aggiornamento Alonzo. Le dapp hanno già cominciato a fioccare, come Meld, SundaeSwap ed Empowa. Algorand, invece, è una blockchain nata già compatibile con gli smart contract. L’obiettivo della piattaforma era proprio quello di fornire una rete che supportasse DeFi e dapp sin dalla nascita.
  • Gli scambi di token diversi su Algorand sono possibili senza intermediari e senza smart contract, grazie all’Atomic Transfer. Il protocollo rende queste transazioni sicure al 100%, visto che le due transazioni sono validate contemporaneamente oppure annullate. Cardano, invece, non dispone di un protocollo simile.
  • Oltre agli ALGO, Algorand dispone di un token standard nativo, ossia l’equivalente di un ERC-20, che in questo caso si chiama ASA. Questo standard serve per esempio a rappresentare delle stablecoin all’interno della tokenomics della blockchain, o per tokenizzare qualsiasi tipo di asset. Cardano ha una sola valuta nativa, ADA.
  • Cardano ha una roadmap ben definita e una community estremamente attiva. Considerando che la base della piattaforma è il metodo scientifico, la trasparenza è un vantaggio per sviluppatori e HODLer. La roadmap di Algorand, invece, non è chiara e pubblica come quella di Cardano.
  • Charles Hoskinson supporta la regolamentazione delle crypto, indicando che è pronta a integrarsi nel sistema di leggi dei Paesi che vorranno prendere posizioni chiare in campo di blockchain. I vertici di Algorand, invece, non hanno fatto trasparire alcuna posizione particolare.

Tiriamo le somme

ADA o ALGO? Come hai visto, entrambe le blockchain hanno pro e contro. Secondo gli HODLer più accaniti, sarà solo una delle due piattaforme a guidare il mondo crypto verso il futuro. Altri appassionati di crypto sono più cauti, e credono che entrambe le reti troveranno il modo di portare avanti questa tecnologia senza annientarsi a vicenda.

In ogni caso, tutti e due i progetti hanno un buon supporto da parte della community crypto, e hanno già dei casi d’uso importanti. Sia Hoskinson che Micali hanno reso chiaro che il loro intento è portare al pubblico dei prodotti completi e sicuri, e che il loro obiettivo è arrivare alla mass adoption. Tu da che parte stai? Preferisci l’autorità di un professore del MIT di Boston o la versatilità del co-fondatore di Ethereum?

Se ti interessa saperne di più su Algorand o Cardano, ricorda di leggere l’Academy!

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