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L’Indice dei prezzi al consumo: i dati di oggi per l’Europa

JN
Jacqueline Nieder

6 min

indice dei prezzi al consumo

Esce oggi l’indice dei prezzi al consumo relativo a luglio. Prossimo appuntamento: 30 agosto.

L’indice dei prezzi al consumo (IPC) è uno degli indicatori più importanti per valutare l’inflazione in un’economia. Misura la variazione media dei prezzi pagati dai consumatori per un paniere di beni e servizi. A sua volta, la Banca Centrale Europea (BCE) osserva da vicino l’inflazione per determinare i prossimi passi nella politica monetaria.

In questo articolo, daremo un’occhiata come i recenti dati sull’indice dei prezzi al consumo stiano influenzando i mercati e le decisioni politiche in Europa dopo la pubblicazione del CPI degli Stati Uniti, evidenziando gli sviluppi più rilevanti e le previsioni per il futuro.

L’indice dei prezzi al consumo in Europa

L’IPC varia significativamente tra i diversi paesi europei, riflettendo differenze nei modelli di consumo, nei costi di produzione e nelle politiche economiche locali. Ad esempio, l’IPC in Germania tende a essere più stabile rispetto a paesi come la Spagna o l’Italia, dove possono verificarsi oscillazioni più marcate dovute a vari fattori economici e politici. Negli ultimi anni, l’IPC europeo ha mostrato un trend di crescita moderata, anche se eventi recenti come la pandemia e la crisi energetica hanno causato picchi significativi in alcuni periodi.

Fattori che influenzano l’IPC

L’IPC è influenzato da diversi fattori, tra cui:

  • Energia e carburanti: variazioni nei prezzi dell’energia, come gas e petrolio, hanno un impatto diretto sull’IPC, data la loro importanza nei costi di produzione e trasporto.
  • Alimentari e beni di consumo: l’aumento dei prezzi dei generi alimentari è uno dei principali motori dell’inflazione, soprattutto in periodi di crisi.
  • Servizi: i costi dei servizi, come sanità, istruzione e trasporti, possono influenzare significativamente l’IPC, specialmente in economie dove tali settori sono in crescita.
  • Eventi straordinari: crisi globali, pandemie e conflitti possono causare variazioni imprevedibili dell’IPC, come è avvenuto durante la crisi del COVID-19.

Analisi dei dati dell’indice dei prezzi al consumo luglio 2024

Il 20 agosto, l’Eurostat ha pubblicato i dati definitivi sull’inflazione nell’area euro per luglio 2024, con l’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) che ha registrato un aumento del 2,6%, in linea con le previsioni. Un calo netto rispetto al +5,3% di luglio 2023, ma in crescita rispetto al mese precedente. 

Il Core IPC, che esclude le componenti volatili come energia e alimentari, si è attestato al 2,9%, anch’esso in linea con le aspettative. La componente dei servizi ha visto la crescita più rapida, con un aumento del 4% rispetto a luglio dell’anno scorso.  

Poiché questi dati hanno confermato le previsioni, non ci aspettiamo reazioni significative.

Dati storici dell’ICP nel 2024

  • Agosto (luglio): 2,6%
  • Luglio (giugno): 2,5%
  • Giugno (maggio): 2,6%
  • Maggio (aprile): 2,4%
  • Aprile (marzo):  2,4% 
  • Marzo (febbraio): 2,6%
  • Febbraio (gennaio): 2,8%
  • Gennaio (dicembre 2023); 2,9%   

Come l’IPC influenza le tue finanze

L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) non è solo un indicatore macroeconomico, ma ha un impatto diretto e tangibile sulle tue finanze personali. Quando l’IPC aumenta, indica che il costo dei beni e servizi di uso quotidiano è in crescita, il che si traduce in una diminuzione del potere d’acquisto. In altre parole, con lo stesso stipendio, puoi permetterti di acquistare meno rispetto al passato. Questo fenomeno può avere conseguenze significative sul risparmio, sugli investimenti e sulla gestione del bilancio familiare.

Impatto sul risparmio

Un aumento dell’IPC riduce il valore reale dei risparmi. Se i tassi di interesse sui conti di risparmio non tengono il passo con l’inflazione, i tuoi soldi perdono potere d’acquisto nel tempo. 

Ad esempio, con un IPC al 2,6%, come registrato nell’ultimo aggiornamento, ogni 1000 euro risparmiati potrebbero acquistare beni per un valore di 974 euro in termini reali, dopo un anno. Per proteggere i tuoi risparmi dall’erosione dell’inflazione, potresti considerare opzioni come i conti di risparmio ad alto rendimento o i certificati di deposito indicizzati all’inflazione.

Strategie di investimento per contrastare l’inflazione

L’aumento dell’IPC può erodere il valore reale degli investimenti a reddito fisso, come obbligazioni e titoli di stato, che offrono rendimenti fissi. In periodi di inflazione elevata, è spesso consigliabile diversificare il proprio portafoglio includendo asset che tendono a mantenere o aumentare il loro valore in tempi di inflazione. 

Alcuni esempi includono:

  • Azioni: alcune aziende possono trasferire l’aumento dei costi ai consumatori, mantenendo o aumentando i profitti.
  • Immobili: gli investimenti immobiliari possono offrire una copertura contro l’inflazione, poiché i valori delle proprietà e gli affitti tendono a salire.
  • Materie prime: investire in oro, argento o altre materie prime può offrire una protezione contro l’inflazione, poiché il valore di questi beni tende a crescere quando l’inflazione è alta.
  • Criptovalute: allocare una piccola percentuale su asset ad alto rischio può proteggere dall’inflazione grazie all’alta volatilità. 
  • Obbligazioni indicizzate all’inflazione: questi titoli offrono rendimenti che aumentano con l’inflazione, proteggendo il potere d’acquisto dell’investitore.

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Adattare il budget familiare

Con l’aumento dell’IPC, è fondamentale rivedere il budget familiare per adattarsi alle nuove condizioni economiche. Per mantenere l’equilibrio finanziario, considera le seguenti strategie:

  • Prioritizzare le spese essenziali:  oncentrati sulle spese necessarie come cibo, affitto o mutuo, trasporti, e riduci le spese non essenziali.
  • Ricerca di offerte e sconti: in periodi di alta inflazione, diventare un consumatore attento è fondamentale. Cerca offerte, utilizza coupon e confronta i prezzi prima di fare acquisti.
  • Ottimizzare l’uso dell’energia: con l’aumento dei prezzi dell’energia, ridurre il consumo energetico domestico può portare a risparmi significativi.
  • Pianificare l’acquisto di beni durevoli: se prevedi di acquistare beni di valore, come elettrodomestici o auto, valuta attentamente il momento giusto per farlo. Potrebbe essere conveniente anticipare questi acquisti se si prevedono ulteriori aumenti di prezzo.

Inflazione e debito

L’inflazione può avere effetti sia positivi che negativi sui debiti personali. 

Se hai un mutuo o un prestito a tasso fisso, l’inflazione può ridurre il peso reale dei pagamenti futuri, poiché il valore del denaro che devi rimborsare diminuisce. 

Tuttavia, se i tassi di interesse aumentano in risposta all’inflazione, il costo del debito a tasso variabile può aumentare, rendendo più oneroso il servizio del debito. In questo contesto, potrebbe essere utile rinegoziare i debiti a tasso variabile o considerare il consolidamento del debito.

Tirando le somme

L’indice dei prezzi al consumo è un indicatore fondamentale che riflette l’andamento dell’economia, ma soprattutto ha un impatto diretto sulla tua vita quotidiana e sulle tue finanze. Monitorare l’IPC e adattare le tue strategie finanziarie di conseguenza è essenziale per proteggere il tuo potere d’acquisto e garantire la stabilità finanziaria nel lungo periodo. Con una pianificazione attenta e scelte oculate, puoi mitigare gli effetti negativi dell’inflazione e continuare a perseguire i tuoi obiettivi finanziari.

Per continuare a seguire queste notizie con sottomano il mercato, siamo qui sotto!

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