
È appena uscito l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America.
È appena uscito l’Indice dei Prezzi al Consumo (Consumer Price Index, CPI), il dato utilizzato per stimare l’inflazione negli Stati Uniti d’America. Il destino dei mercati passa dall’inflazione USA e, quindi, dal dato dell’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) pubblicato oggi. In questo articolo, scopriremo cos’è il CPI, perché è importante e analizzeremo gli ultimi dati disponibili.
CPI significato
Tecnicamente, l’Indice dei Prezzi al Consumo, o CPI (Consumer Price Index), è un indicatore economico fondamentale che misura quanto sono cambiati i prezzi di beni e servizi che compriamo quotidianamente. In altre parole, il CPI ci dice quanto costa oggi vivere rispetto al passato.
L’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) si calcola raccogliendo i dati sui prezzi di un “paniere” rappresentativo di beni e servizi che i consumatori solitamente acquistano. Questo paniere include una varietà di prodotti, come cibo, abbigliamento, alloggio, trasporti, istruzione, assistenza sanitaria e altri beni e servizi comuni. Il Bureau of Labor Statistics (BLS) degli Stati Uniti raccoglie ogni mese i prezzi in 75 aree urbane e li confronta con quelli del periodo precedente.
Perché è importante?
Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è utilizzato per misurare l’inflazione, cioè quanto aumenta il costo della vita. Se il CPI sale, significa che i prezzi stanno aumentando e che, in media, dobbiamo spendere di più per vivere come facevamo prima.
Bitcoin e Indice dei Prezzi al Consumo (CPI): come sono legati?
Nelle ultime settimane il prezzo di Bitcoin è tornato ai livelli di dicembre-gennaio. Il recente recupero sarebbe connesso a un miglioramento della situazione di incertezza economica che ha dominato i mercati finanziari mondiali: l’imprevedibilità di Donald Trump sui dazi e la guerra commerciale con la Cina hanno turbato a lungo gli investitori di tutto il mondo, ma nelle ultime settimane abbiamo assistito a intensi dialoghi fra le due superpotenze. Il timore principale riguarda il possibile aumento dell’inflazione come conseguenza della salita dei prezzi, causata proprio dall’imposizione delle tariffe doganali.
Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di oggi è importante perché potrebbe influenzare le decisioni della FED sui tassi di interesse in occasione del prossimo FOMC (18 giugno): un CPI più basso indica una riduzione dell’inflazione, che potrebbe spingere la Federal Reserve a tagliare i tassi di interesse. Il taglio dei tassi di solito favorisce l’ingresso di importanti flussi di capitale verso asset più rischiosi, come le azioni e Bitcoin. Per questo motivo, più che di correlazione diretta tra Bitcoin e CPI, è più corretto parlare di correlazione indiretta, dal momento che gli investitori guardano al CPI per anticipare le mosse della FED.
L’ultima volta che è successo
Quando circa due mesi fa il prezzo di Bitcoin è precipitato a causa delle dichiarazioni di Trump sui dazi e del conseguente terremoto nei mercati finanziari tradizionali, molti investitori hanno cercato rifugio in asset più stabili, con notevole aumento della volatilità di BTC. In questo contesto, l’Indice dei Prezzi al Consumo diventa uno strumento essenziale per comprendere l’andamento dell’inflazione e prendere decisioni informate. Un CPI stabile o in diminuzione potrebbe favorire un clima economico meno incerto, contribuendo a ridurre la volatilità di Bitcoin e delle altre criptovalute. A ciò, si aggiunge il fatto che USA e Cina abbiano recentemente stipulato un accordo per ridurre drasticamente le tariffe reciprocamente imposte, con conseguenze dirette sull’incertezza percepita.
Analisi dei dati dell’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) di Giugno 2025
L’11 Giugno 2025, il BLS ha pubblicato i dati di maggio 2025. Secondo il rapporto, l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) è diminuito dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre il CPI annuale è al 2,4%, in aumento rispetto al 2,3% misurato a Maggio, ma inferiore dello 0,1% rispetto a quanto previsto (2,5%) . Questo dato non è esattamente positivo, poiché l’inflazione anno su anno risulta aumentata dello 0,1% e si allontana dal target imposto dalla FED, cioè il 2%. Tuttavia, come già detto, risulta inferiore alle aspettative. Naturalmente, più il target è lontano, meno è probabile un taglio dei tassi di interesse.
Cosa significano questi numeri?
Il fatto che l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) sia aumentato per la prima volta in quattro mesi, potrebbe essere legato all’effetto dei dazi imposti da Donald Trump sull’economia americana. Quanto accaduto, però, è contro ogni aspettativa e batte le previsioni, dal momento che il dato atteso era più alto dello 0,1% per entrambe le misurazioni. Resta ancora da capire cosa deciderà la FED riguardo ai tassi di interesse durante la riunione del FOMC del 18 giugno: secondo gli analisti, i tassi sono destinati a rimanere invariati al fine di controllare l’inflazione, che potrebbe continuare questo trend verso l’alto.
Dati storici dell’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) nel 2025
Ecco come è andato l’Indice dei Prezzi al Consumo (CPI) nei primi mesi del 2025:
- Giugno 2025: 2,4% (previsto 2,5%)
- Maggio 2025: 2,3% (previsto 2,4%)
- Aprile 2025: 2,4% (previsto 2,5%)
- Marzo 2025: 2,8% (previsto 2,9%)
- Febbraio 2025: 3% (previsto 2,9%)
- Gennaio 2025: 2,9% (previsto 2,9%)
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