Cos’è e come funziona un piano di accumulo? Definizione, vantaggi, rischi e cosa considerare prima di sottoscriverne uno
Sapere cos’è e come funziona un piano di accumulo può essere utile a chi sta valutando di mettere da parte qualche risparmio o investire. I piani di accumulo sono degli strumenti finanziari molto apprezzati in Italia, per fare un esempio, la metà degli investimenti sui fondi comuni di investimento è fatta con questa modalità (Assogestioni, maggio 2022).
Piano di accumulo: cos’è e come funziona
Cos’è in breve un piano di accumulo? Si tratta di un tipo di investimento che consente di creare un “salvadanaio” accantonando dei fondi attraverso versamenti periodici (anche di piccole somme). In sostanza chi sottoscrive un piano di accumulo, chiamato anche PAC, versa denaro ad intervalli regolari per un periodo di tempo concordato. Questi fondi vengono solitamente investiti in prodotti finanziari come fondi comuni di investimento o polizze assicurative e per questo generano un rendimento.
Per comprendere come funziona un piano di accumulo, bisogna ripassare uno dei concetti base della finanza ovvero quello degli “interessi”. Quando investi in qualcosa percepisci un rendimento espresso in percentuale, questo succede anche nel caso di questo strumento finanziario. Quindi con un piano d’accumulo non metti semplicemente da parte dei soldi, ma li fai fruttare evitando la svalutazione dell’inflazione.
Piano di accumulo: vantaggi e rischi
Dopo aver valutato cos’è davvero un piano di accumulo e come funziona, chi lo sceglie lo fa per i seguenti vantaggi:
- Possibilità di investire anche piccoli importi in maniera costante e automatica;
- È una modalità per diversificare i propri investimenti;
- I piani di accumulo sono flessibili, basati sulle esigenze di ciascuno. Si possono scegliere la frequenza, gli importi, la durata e il bene sottostante su cui investire;
- Si possono ottenere dei rendimenti da un capitale che altrimenti rimarrebbe fermo;
- I PAC permettono di acquistare un prodotto (come un’azione o un’obbligazione) a un prezzo “mediato” tra i picchi e i crolli del valore, questo contrasta la volatilità del mercato e il concetto del market timing, ovvero l’idea per cui esiste un momento perfetto per investire.
Tuttavia i PAC non vanno sottoscritti senza aver valutato i rischi. In particolare bisogna considerare l’andamento del mercato di riferimento dei prodotti su cui viene investito il capitale accumulato. Se il mercato dovesse andare male, il valore dell’investimento potrebbe diminuire e i rendimenti potrebbero essere inferiori rispetto alle aspettative.
Inoltre è importante considerare eventuali penali e costi aggiuntivi qualora si decidesse di interrompere un piano di accumulo prima del previsto.
Piano d’accumulo: come sceglierlo
Esistono tantissime varietà e tipologie di piani di accumulo tra cui scegliere, nell’indecisione è sempre bene valutare:
- I prodotti finanziari in cui viene investito il denaro decidendo il grado di “rischio” che si vuole assumere;
- I costi e le commissioni, tra cui i costi di apertura, di gestione e negoziazione;
- La solidità dell’istituto finanziario o del servizio che propone PAC, che sia in grado di mantenere la sicurezza sul lungo termine.
Queste e altre informazioni relative al piano di accumulo sono contenute in un documento chiamato KIID, ovvero il “Key Investor Information Document” da consultare prima di ogni investimento.
In conclusione, analizzando cos’è e come funziona un piano di accumulo risulta evidente come mai sia uno strumento finanziario amato dagli investitori. Con una scelta oculata e una pianificazione attenta, un PAC può essere un modo efficace per raggiungere i propri obiettivi finanziari nel lungo termine.