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5 curiosità su The Graph

EC
Elisa Campaci

5 min

The Graph 5 curiosità sulla crypto per l’indicizzazione

Come mai Vitalik Buterin e Andre Cronje sono interessati a The Graph? Cosa fanno fondatori del protocollo nel tempo libero? A cosa serve la prima dapp nativa?

Sull’exchange di Young Platform c’è un nuovo arrivato, GRT il token del protocollo The Graph. Grazie all’articolo di Academy sappiamo che The Graph è uno strumento davvero potente per lo sviluppo del Web3, ma forse non conosci i suoi lati più pop. Ecco la lista delle 5 curiosità su The Graph, il protocollo per l’indicizzazione! 

1. The Graph: lo sponsor ufficiale del torneo di scacchi dell’ETHDenver 2022

Il 20 Febbraio 2022 a Denver si è concluso l’evento annuale più atteso dai fan di Ethereum, l’ETHDenver la convention degli sviluppatori di tutto l’ecosistema ETH. Dopo workshop e conferenze sulle ultime novità della blockchain, i visitatori hanno potuto partecipare ad attività ricreative come “rilassanti” partite di scacchi con le menti più dotate d’America. Giusto per staccare il cervello dopo aver programmato tutto il giorno. Il torneo ufficiale dell’ETHDenver è stato sponsorizzato proprio da The Graph. Il torneo si è svolto in due fasi: una prima tranche di qualificazione online mentre le ultime partite si sono svolte in presenza. I 10 giocatori migliori e 6 ospiti a sorpresa (tra cui Buterin) hanno disputato le finali nell’Art Hotel Lounge: “16 giocatori si affronteranno in un duello fisico di scacchi fino alla morte (ma per favore non uccidete Vitalik, ci serve vivo e vegeto).” I vincitori hanno ricevuto premi in crypto e un POAP (Proof of Attendance Protocol) ad hoc. Il torneo è stato organizzato da Nifty Chess una dapp sulla blockchain xDai per salvare partite e mosse di scacchi in formato NFT e collezionarli o venderli. 

2. Andre Cronje e The Graph

Nel 2018 Andre Cronje definiva The Graph un “sexy code”. Il protocollo ancora agli inizi è stato subito messo alla prova dal DeFi Architect che in un articolo ha spiegato che nessuno è perfetto e che The Graph, frutto di una di quelle connessioni geniali che ci si aspetterebbe anche da Cronje, doveva aver pur qualche difetto! La sua conclusione dopo l’analisi tecnica? “Grande codice, grande idea, aggiunge un valore reale, ha un vero caso d’uso decentralizzato. Peccato che abbia bisogno di un token (farà male all’adozione), ma è solido. Non vedo l’ora di usarlo, sarà la mia nuova API decentralizzata per Etherscan”, siamo nel 2022 e il token è arrivato! Quindi per Cronje The Graph è il protocollo delle meraviglie? Chissà, intanto nel 2021 è stata stretta la collaborazione tra Fantom e The Graph. La blockchain, di cui Cronje è collaboratore, ha iniziato ad usare il protocollo permettendo agli sviluppatori di costruire dapp su Fantom grazie aidati raccolti da The Graph.

3. Everest, la prima dapp su The Graph

La lista delle 5 curiosità su The Graph continua con  Everest, la prima dapp costruita con The Graph. Si tratta di un registro universale per i progetti crypto. Al momento sono catalogati 1574 progetti divisi in tantissime categorie come Business Service, DeFi, Education, Entertainment, Marketplace, Social. Everest è nata dall’esigenza di tenere traccia di tutte le applicazioni su blockchain e renderle consultabili. Everest è uno strumento di scoperta per il Web3 e rende giustizia al mondo crypto e alla creatività degli sviluppatori che lo stanno costruendo. Su Everest puoi trovare tutte le informazioni dei progetti crypto che sono catalogati e, dal momento che è implementata con il protocollo di The Graph, i dati sono sempre disponibili e reperibili per tutti. Amanti dell’organizzazione, degli elenchi e delle categorie, Everest è la gioia dei vostri occhi. La Marie Kondo del Web3! 

4. Per Vitalik Buterin Ethereum può scalare con The Graph 

Uno dei problemi del network di Ethereum che minano la sua scalabilità è l’enorme di quantità di informazioni da gestire. Vitalik Buterin in un post cita The Graph tra le possibili soluzioni per migliorare la scalabilità di Ethereum. L’idea è quella di espandere lo spazio disponibile su Ethereum spostando su The Graph alcuni dati: “Protocolli come The Graph possono creare marketplace in cui i clienti pagano i server per i dati storici con Merkle Proof della loro correttezza. Questo crea un incentivo per le persone e le istituzioni a gestire server che immagazzinano dati storici e li forniscono on demand.” The Graph potrebbe allora tornare utile nel passaggio a Ethereum 2.0, infatti la nuova chain Proof-of-Stake non conterrà tutto lo storico delle transazioni della blockchain che rimarrà invece nella Proof-of-Work chain. Gli utenti probabilmente cancelleranno il vecchio codice ma con The Graph può essere registrato e reso disponibile qualora dovesse tornare ancora utile. 

5. Una band metal decentralizzata

Jannis Pohlmann, uno dei fondatori di The Graph, è il chitarrista della band metal MÆNAD. Dal palco del Web3 a quello di un concerto è un attimo. Nella band di Lubecca insieme a Pohlmann troviamo sempre alla chitarra Manuel Clös, alla batteria Florian Markowsky e al basso Maik Stille. Avendo un membro crypto, il progetto musicale MÆNAD ha un’impronta tutta decentralizzata. I pezzi della band infatti sono disponibili su Audius, la piattaforma su blockchain per lo streaming in cui gli artisti guadagnano crypto grazie al supporto dei fan. Audius è su Solana e al momento conta più di un milione di ascoltatori al mese. 

La lista delle 5 curiosità su The Graph è finita ma segnati questa data: 2 Giugno 2022, in cui si svolgerà il Graph Day a San Francisco!

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