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Aumento tassi di interesse BCE: quali conseguenze e per chi?

JN
Jacqueline Nieder

5 min

BCE e aumento tassi di interesse: quali conseguenze?

Come funzionano i tassi di interesse? Perché la BCE li aumenta e quali sono le conseguenze

Quali sono le conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse della BCE? Può sembrare impercettibile, ma l’impatto di questa politica è molto forte e coinvolge tutti, sia le imprese che i singoli risparmiatori. Cosa succede quando la Banca Centrale Europea prende questa decisione durante le sue riunioni di politica monetaria?

Calendario completo delle riunioni della Banca Centrale Europea per il 2025.

Cosa sono i tassi di interesse 

Prima di parlare delle conseguenze dell’aumento dei tassi di interesse  BCE occorre effettuare dei chiarimenti concettuali. In generale i tassi di interesse sono delle percentuali che indicano quanto costa prendere in prestito denaro, ovvero il pagamento che devi alla banca quando chiedi un finanziamento. Allo stesso tempo stabiliscono quanto fruttano i tuoi risparmi, ovvero il rendimento di eventuali somme depositate in banca. 

Ad esempio, se chiedi in prestito 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, devi restituire alla banca la somma iniziale più il 3% (300€). 

Se al contrario depositi 10.000€ con un tasso di interesse del 3%, ogni anno ricevi 300€.

I tassi di interesse della BCE invece sono come delle “tariffe” che l’istituzione applica alle banche commerciali dell’Eurozona quando concede loro prestiti. E funzionano da standard per quelli che queste banche a loro volta propongono ai clienti.

Tassi di interesse della BCE: le tipologie 

I tassi BCE sono di tre tipologie: 

  1. Sulle operazioni di rifinanziamento principale: è il tasso che grava sulle banche che assumono prestiti da Francoforte per la durata di una settimana.
  2. Su operazioni di rifinanziamento marginale: in riferimento ai prestiti overnight, (negoziazione con rientro nella giornata lavorativa seguente).
  3. Sui depositi presso la banca centrale: attinenti alle somme che le banche depositano overnight alla banca centrale. 

Sono tre tassi d’interesse distinti ma collegati e di solito la Banca Centrale Europea procede con il loro aumento (o decremento) nello stesso momento. Consulta questa sezione, per seguire ogni mese le previsioni e i risultati delle riunioni di politica monetaria della BCE.

Aumento tassi di interesse BCE: a cosa serve?

Per la BCE i tassi d’interesse sono uno strumento di politica monetaria per assolvere al suo principale compito: mantenere stabili i prezzi

La stabilità è intaccata principalmente dall’inflazione, che fa lievitare i prezzi in maniera esponenziale. Quando linflazione è alta, il potere d’acquisto delle persone diminuisce. In altre parole, rispetto a dei periodi di ridotta inflazione, si possono comprare meno cose con una stessa quantità di denaro. 

Per alzare il potere d’acquisto delle persone, la BCE ricorre all’aumento dei tassi d’interesse. Ma in che modo sono collegati questi due aspetti e quali le conseguenze di questa decisione di politica monetaria? 

BCE e aumento tassi d’interesse: quali sono le conseguenze

Prestiti più costosi e riduzione della spesa

La prima fra le conseguenze dell’aumento dei tassi d’interesse è un aumento dei costi necessari a richiedere prestiti. Così facendo  siamo incentivati a risparmiare e si riduce il denaro circolante (perché chiedere in prestito soldi e investire è più costoso). 

Aumento dei rendimenti per i risparmiatori

Insomma quando la BCE compie questa scelta, per le banche diventa più costoso finanziarsi, quindi per i clienti è svantaggioso chiedere prestiti. I mutui sono meno convenienti e per le imprese è più difficile ottenere finanziamenti. Tuttavia si riceve un rendimento maggiore per i risparmi. 

Apprezzamento della valuta

Tassi più alti possono attirare investimenti esteri, rafforzando l’euro. Può rendere le importazioni più economiche e contribuire ulteriormente alla riduzione dell’inflazione.

Queste sono le conseguenze più immediate dell’aumento dei tassi di interesse della BCE. Tuttavia l’istituto prende questa decisione per mettere in atto una strategia più ampia. Alzare i tassi di interesse serve anche a diminuire l’aspettativa di inflazione e quindi a moderare la domanda salariale, che porta i lavoratori a chiedere stipendi più alti. La Banca Centrale Europea ha l’obiettivo di evitare anche la spirale salari-prezzi e tutelare il mercato del lavoro. 

Situazione attuale: il 2025

Dopo un periodo di aumenti dei tassi per combattere l’inflazione, la BCE ha iniziato a ridurli nel 2025. Il 17 aprile 2025, la BCE ha tagliato i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,40% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 2,65% .

Questa decisione è stata presa in un contesto di inflazione in calo e crescita economica debole, con l’obiettivo di stimolare l’economia dell’Eurozona.

Impatto sui mutui

Il taglio dei tassi ha avuto effetti positivi sui mutui:

  • Mutui a tasso variabile: le rate mensili sono diminuite; ad esempio, per un mutuo medio da 126.000 euro a 25 anni, la rata è scesa di circa 17 euro .
  • Mutui a tasso fisso: le offerte sono diventate più competitive, con tassi che si aggirano tra il 2,19% e il 3,85% .

Le banche stanno adeguando le loro offerte in risposta alle politiche della BCE, rendendo questo un momento favorevole per chi desidera sottoscrivere un mutuo.

La BCE ha programmato la prossima riunione di politica monetaria per il 5 giugno 2025, durante la quale potrebbe decidere ulteriori tagli dei tassi, a seconda dell’andamento dell’inflazione e della crescita economica.

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