
La riunione della FED del 7 maggio 2025 avviene in un momento complesso: l’economia USA regge ma i dazi creano incertezza. Qui le previsioni sui tassi
Pochi giorni alla riunione della FEDeral Reserve di maggio 2025 in cui il Presidente Jerome Powell comunicherà la decisione del FOMC sui tassi di interesse: inflazione e disoccupazione sono ancora su livelli accettabili, ma l’imprevedibilità di Donald Trump sui dazi, imposti e sospesi nel giro di una settimana, genera forte incertezza. Quali sono le previsioni?
Riunione FED 7 maggio 2025: il contesto economico
Nella riunione del prossimo 7 maggio 2025, il FOMC (FEDeral Open Market Committee, il braccio decisionale della FED) dovrà effettuare le sue valutazioni partendo da un contesto economico particolare. Da una parte, le rilevazioni su inflazione e mercato del lavoro non hanno dato segnali preoccupanti tali da rendere necessario un taglio immediato dei tassi: l’economia USA sembra ancora procedere nel verso giusto. Dall’altra, il comportamento imprevedibile di Donald Trump, che impone e sospende i dazi creando il caos nelle istituzioni finanziarie di tutto il mondo, genera forte incertezza sul futuro.
Nello specifico, lo U.S. Bureau of Labour Statics lo scorso 2 maggio ha comunicato che ad aprile i posti di lavoro sono aumentati di 177.000 unità rispetto ai 133.000 previsti – ma comunque meno dei 185.000 di marzo – lasciando la disoccupazione invariata al 4,2%. Per quanto riguarda l’inflazione, l’ultimo CPI ha segnalato una diminuzione sia mese su mese (-0,1%) sia anno su anno (-0,4%), contro tutte le previsioni che vedevano incrementi dello 0,1% per entrambe le misurazioni. Rimane comunque al 2,4%, ancora lontano dal target del 2% imposto dalla FED. A minare questo già fragile equilibrio è l’incertezza provocata dal comportamento di The Donald e dai dazi doganali: l’impatto economico potenziale di queste restrizioni al libero mercato è tuttora estremamente difficile da calcolare.
Per queste ragioni, come vedremo, è molto probabile che la FED resti FEDele al suo mantra “wait and see” e adotti un atteggiamento attendista.
La riunione della FED verso il mantenimento dei tassi invariati
L’annuncio del FOMC riguardo ai tassi di interesse avverrà mercoledì 7 maggio alle 14:00 ET – alle 20:00 ora italiana – ed è altamente probabile che vedrà la conferma degli attuali tassi, compresi tra il 4,25% e il 4,5%. Le ragioni dietro questa previsione risiedono nel fatto che prima di modificare i tassi, i funzionari della FED preferirebbero aspettare che la politica commerciale trumpiana abbia effetti concreti sull’economia americana. Lo stesso presidente Jerome Powell ha dichiarato che “queste politiche sono in continua evoluzione e i loro effetti sull’economia sono ancora fortemente incerti. Aggiorneremo la nostra valutazione man mano che acquisiremo informazioni”. Sulla base di ciò, una modifica dei tassi appare altamente inverosimile e sarebbe accolta con grande stupore dai mercati. Anche su Polymarket gli scommettitori confermano queste previsioni: il 98% ha puntato sul “no change” alla domanda “cosa farà la FED alla prossima riunione?”
Prossime riunioni della FED: taglio dei tassi all’orizzonte?
L’opinione condivisa è quella che vede un progressivo taglio dei tassi di interesse nelle prossime riunioni del 18 giugno e del 30 luglio, anche a causa delle pressioni del presidente degli Stati Uniti. Recentemente, infatti, Donald Trump ha criticato fortemente Jerome Powell per il suo atteggiamento, considerato fin troppo cauto, tanto che sono circolate voci – poi smentite – sul suo licenziamento. La smentita è, in realtà, connessa a una questione giuridica piuttosto complicata che ruota attorno all’effettiva possibilità che Trump trasformi in fatti concreti le sue minacce. Il presidente degli Stati Uniti può davvero lincenziare il capo della FED? No, secondo la maggior parte degli studiosi che si sono espressi in merito, i quali sostengono che la battaglia che ne deriverebbe finirebbe quasi certamente davanti alla Corte Suprema.
Aldilà di questo curioso episodio in linea con il personaggio di Trump, monitorare le decisioni delle più importanti banche centrali del mondo è fondamentale perché i cambiamenti nelle politiche monetarie hanno impatti concreti sui mercati: il taglio dei tassi potrebbe spingere gli investitori verso strategie più rischiose e asset volatili come Bitcoin e le criptovalute, storicamente, ne hanno sempre beneficiato. Per evitare di perdere aggiornamenti rilevanti per i tuoi investimenti iscriviti qui sotto!