
Riunione FED ottobre 2025: il FOMC taglia i tassi di interesse di 25 punti base (pbs). Quali sono le motivazioni? Come hanno reagito i mercati?
Si è appena conclusa la riunione della FED del 28-29 ottobre 2025 in cui il Presidente Jerome Powell ha comunicato la decisione del FOMC sui tassi di interesse. Come previsto, il Comitato ha scelto di tagliare i tassi di 25 pbs, nel range tra il 3,75% e il 4%.
Riunione FED ottobre 2025: come da previsione, il FOMC taglia i tassi
Al termine della sua riunione del 29 ottobre 2025, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha annunciato la sua attesa decisione sulla politica monetaria statunitense. Il comitato guidato da Jerome Powell ha optato per tagliare i tassi di interesse di 25 pbs, nel range tra il 3,75% e il 4%, come previsto.
Le motivazioni
Anche questa volta, il Presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che, in un contesto in cui sia l’inflazione che la disoccupazione crescono, contenere la seconda è diventato la priorità – rimarcando, sostanzialmente, quanto detto a Jackson Hole e in occasione del FOMC di settembre.
Di conseguenza, continua Powell, il FOMC ha optato per il taglio dei tassi di interesse, per stimolare l’economia e favorire il mercato del lavoro. Nonostante questo cambio di rotta, conclude, la FED rimane concentrata su entrambi gli obiettivi: massima occupazione e inflazione contenuta intorno al 2%.
Nella conferenza stampa, Jerome Powell ha sostanzialmente rimarcato i punti toccati nel comunicato ufficiale: “con l’aumento dei rischi al ribasso per l’occupazione, l’equilibrio dei rischi si è spostato. Di conseguenza, abbiamo ritenuto appropriato, in questa riunione, compiere un ulteriore passo verso una posizione di politica più neutrale”. Ormai, questa frase è diventata un classico nelle varie dichiarazioni: è possibile ritrovarla scritta nello stesso identico modo negli ultimi tre discorsi ufficiali di Powell.
In ogni caso, il Presidente Powell ha poi parlato dell’effetto inflattivo dei dazi doganali, suggerendo che il rialzo dei prezzi potrebbe essere uno shock di breve termine, anche se è possibile che ciò si traduca in un rincaro permanente. Qualora si verificasse il secondo scenario, continua,”il nostro compito è garantire che un aumento una tantum del livello dei prezzi non si trasformi in un problema di inflazione persistente”. Infine, ha sottolineato il fatto che l’economia statunitense sembra leggermente più solida del previsto, anche se lo shutdown sta causando qualche miliardo di perdite.
Sarà, quindi, importante monitorare l’andamento dell’inflazione e dell’occupazione di novembre – shutdown permettendo – per cercare di prevedere l’esito dell’ultima riunione dell’anno, prevista per il 9-10 dicembre.
In merito, il Presidente della Fed ha dato un’informazione che non è piaciuta molto ai mercati: “un’ulteriore riduzione del tasso di riferimento nella riunione di dicembre non è una conclusione scontata, anzi, tutt’altro. La politica monetaria non sta seguendo un percorso prestabilito“.
Come si sono mossi i mercati
L’esito di questa riunione era ampiamente previsto e i mercati hanno reagito in modo abbastanza contenuto all’annuncio ufficiale del 29 ottobre: come abbiamo anticipato, il verdetto di questa riunione era praticamente scontato – ma la frase “un’ulteriore riduzione non è una conclusione scontata“, ha provocato qualche malumore . Entriamo un po’ più nel dettaglio.
Partendo dalle borse americane, il Nasdaq 100 ha chiuso in positivo dello 0,4%, recuperando dopo una perdita dello 0,8% iniziata un’ora prima dell’annuncio. L’S&P500, invece, ha chiuso con un leggero guadagno dello 0,2%. Montagne russe per l’indice che rappresenta l’andamento dei 30 titoli più importanti del mercato USA, il Dow Jones: dopo aver perso quasi lo 0,8% in dieci minuti, al momento dell’annuncio, l’indice ha chiuso riprendendo parte del terreno perso.
Passando ai mercati europei, la situazione, al momento della scrittura, è abbastanza negativa: Londra apre e perde immediatamente lo 0,4% in cinque minuti, mentre Milano è giù dello 0,8%. Anche Parigi non se la passa bene: apre con un -0,6%, rimbalza e recupera totalmente la perdita, salvo poi crollare di nuovo e fermarsi con un -0,73% dall’apertura. Chiudiamo con Francoforte, che apre in positivo dello 0,37%, per poi perdere tutto quanto e assestarsi a -0,2% dal valore di stamattina alle 9.
Comportamento molto positivo per il DXY, che misura l’andamento del dollaro USA contro le sei principali valute del mondo: dopo aver guadagnato lo 0,72% nelle due ore immediatamente precedenti alla conferenza di Powell, all’annuncio del taglio dei tassi ritraccia perdendo lo 0,44% per poi cambiare rotta e tornare ai livelli pre-FOMC. Attualmente, 1$ = 0,861€ – prima del FOMC, 1$ = 0,863€.
Come ha reagito il mercato crypto?
Bene, ma niente di eccezionale: come abbiamo più volte sottolineato, l’esito era abbastanza scontato. Ad ogni modo, nelle ore successive all’annuncio, Bitcoin ha reagito malino, perdendo il 2%, per poi riprendersi: a meno di 24 ore dal FOMC, viaggia sui 110.100$ (-0,6%).
Comportamento simile per Ethereum, che in un primo momento sale di prezzo, poi scende, poi risale e poi riscende: dopo questo tira e molla, ETH si trova a quota 3,890$. In definitiva, al momento in cui scriviamo, si trova a -0,67% rispetto al pre-FOMC.
Prossime riunioni della FED: taglio dei tassi all’orizzonte?
L’opinione, attualmente, è divisa in due: c’è chi prevede un taglio dei tassi di interesse nella riunione di dicembre e chi invece prende alla lettera le parole di Powell sul prossimo meeting, che abbiamo riportato sopra.
Inoltre, il trumpianissimo Stephen Miran, nuovo membro del Board della FED subentrato a causa delle dimissioni dell’ex governatrice democratica Adriana Kugler, oltre ad essere un forte sostenitore di Bitcoin, è anche convinto della necessità di abbassare il costo del denaro: è stato l’unico tra i membri del FOMC, a votare per il taglio di 50 punti base.
L’appuntamento è vper il FOMC del 9-10 dicembre: entra nel nostro gruppo Telegram o iscriviti a Young Platform e tieniti informato sulle notizie rilevanti che muovono i mercati!



