
Riunione FED settembre 2025: il FOMC taglia i tassi di interesse di 25 punti base (pbs). Quali sono le motivazioni? Come hanno reagito i mercati?
Si è appena conclusa la riunione della FED del 17 settembre 2025 in cui il Presidente Jerome Powell ha comunicato la decisione del FOMC sui tassi di interesse. Come previsto, il Comitato ha scelto di tagliare i tassi di 25 pbs, nel range tra il 4% e il 4,25%.
Riunione FED settembre 2025: come da previsione, il FOMC taglia i tassi
Al termine della sua riunione del 17 settembre 2025, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha annunciato la sua attesa decisione sulla politica monetaria statunitense. Il comitato guidato da Jerome Powell ha optato per tagliare i tassi di interesse di 25 pbs, nel range tra il 4% e il 4,25%, come previsto.
Le motivazioni
Nel comunicato ufficiale, la Federal Reserve ha dipinto il quadro della situazione attuale affermando che, in un contesto in cui sia l’inflazione che la disoccupazione crescono, contenere la seconda è diventato la priorità – rimarcando, sostanzialmente, quanto detto a Jackson Hole.
Di conseguenza, continua Powell, il FOMC ha optato per il taglio dei tassi di interesse, per stimolare l’economia e favorire il mercato del lavoro. Nonostante questo cambio di rotta, conclude, la FED rimane concentrata su entrambi gli obiettivi: massima occupazione e inflazione contenuta intorno al 2%.
Nella conferenza stampa, Jerome Powell ha sostanzialmente rimarcato i punti toccati nel comunicato ufficiale: “con l’aumento dei rischi al ribasso per l’occupazione, l’equilibrio dei rischi si è spostato. Di conseguenza, abbiamo ritenuto appropriato, in questa riunione, compiere un ulteriore passo verso una posizione di politica più neutrale”.
Il Presidente Powell, nel suo discorso, ha poi parlato dell’effetto inflattivo dei dazi doganali, suggerendo che il rialzo dei prezzi potrebbe essere uno shock di breve termine, anche se è possibile che ciò si traduca in un rincaro permanente. Qualora si verificasse il secondo scenario, continua,”il nostro compito è garantire che un aumento una tantum del livello dei prezzi non si trasformi in un problema di inflazione persistente”.
Sarà, quindi, importante monitorare l’andamento dell’inflazione e dell’occupazione per cercare di anticipare l’esito delle prossime due riunioni, previste per ottobre e dicembre – in molti danno per certo un ulteriore taglio, ma c’è anche chi ne prevede due su due.
Come si sono mossi i mercati
L’esito di questa riunione, come è noto, era ampiamente previsto e i mercati hanno reagito in modo disordinato e confuso – ma non troppo – all’annuncio ufficiale del 17 settembre: un taglio di 50 punti base avrebbe realmente agitato i mercati. Entriamo un po’ più nel dettaglio.
Partendo dalle borse americane, il Nasdaq 100 ha chiuso in negativo dello 0,2%, recuperando dopo una perdita dell’1,28% iniziata con l’annuncio del taglio. L’S&P500, invece, ha chiuso sostanzialmente invariato, mettendo a segno un +0,1%. Montagne russe per l’indice che rappresenta l’andamento dei 30 titoli più importanti del mercato USA, il Dow Jones: dopo aver guadagnato più dell’1% nelle cinque ore successive al FOMC, registrando l’All Time High, l’indice ha perso l’1,20% circa in un’ora, per poi assestarsi a metà, concludendo la seduta con un +0,57%.
Passando ai mercati europei, la situazione, al momento della scrittura, è abbastanza positiva: Londra guadagna lo 0,2%, mentre Milano è su dello 0,7%. Il secondo posto se lo prende Parigi, con un +1,15%, mentre sul primo gradino del podio, per il momento, si parla tedesco, con Francoforte che mette a segno un importante +1,3%. Va detto, però, che i listini appena menzionati, più che guadagnare, stanno recuperando dalle forti perdite di inizio settimana: il DAX di Francoforte, ad esempio, tra lunedì e martedì aveva perso più del 2,3%.
Comportamento molto confuso anche per il DXY, che misura l’andamento del dollaro USA contro le sei principali valute del mondo: dopo aver perso lo 0,65% nelle ore immediatamente successive alla conferenza di Powell, rimbalza come una molla, assorbe la perdita e guadagna lo 0,5% durante la notte, per poi scendere nuovamente e tornare, al momento in cui scriviamo, al livello pre-FOMC – 1€ = 1,183$.
Come ha reagito il mercato crypto?
Bene, ma niente di eccezionale: come abbiamo più volte sottolineato, l’esito era abbastanza scontato e, probabilmente, già prezzato nei giorni scorsi, dal momento che Bitcoin, da inizio settembre, è cresciuto dell’8,5% – dai 107.200$ 116.400$. Ad ogni modo, nel momento immediatamente successivo all’annuncio, BTC ha reagito malino, perdendo l’1,2%, per poi recuperare: a meno di 24 ore dal FOMC, viaggia sui 117.300$ (+0,7%).
Stesso comportamento per Ethereum, che in un primo momento cala di prezzo per poi rimbalzare e avventurarsi in territorio positivo: inizialmente perde quasi il 3%, toccando i 4,370$, ma poi ETH torna a spingere verso l’alto, compensando il calo e lanciandosi verso 4.600$. In definitiva, al momento in cui scriviamo, si trova a +1,5% rispetto al pre-FOMC.
Prossime riunioni della FED: taglio dei tassi all’orizzonte?
L’opinione condivisa è quella che vede almeno un taglio dei tassi di interesse nelle prossime riunioni di ottobre e dicembre, anche a causa delle pressioni del presidente degli Stati Uniti. In passato, infatti, Donald Trump ha criticato più volte il Presidente della FED per la sua resistenza al taglio dei tassi, arrivando a soprannominarlo Jerome Too Late Powell.
Inoltre, il trumpianissimo Stephen Miran, nuovo membro del Board della FED subentrato a causa delle dimissioni dell’ex governatrice democratica Adriana Kugler, è stato ufficialmente confermato dal Senato – Trump, infatti, l’aveva nominato ma la procedura vuole che l’ultima parola spetti, appunto, al Senato. Miran, oltre ad essere un forte sostenitore di Bitcoin, è anche convinto della necessità di abbassare il costo del denaro: è stato l’unico tra i membri del FOMC, a votare per il taglio di 50 punti base.
Il FedWatch Tool, a 41 giorni dalla prossima riunione, stima un taglio di 25 pbs all’89,8%, mentre il No Change è dato al 10,2%.
L’appuntamento è fra un mese abbondante, per il FOMC del 28-29 ottobre: entra nel nostro gruppo Telegram o iscriviti a Young Platform e tieniti informato sulle notizie rilevanti che muovono i mercati!
