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Young Market: Quiete per Bitcoin dopo la tempesta

EF
Enrico Fop

6 min

prezzo bitcoin ripresa

Mercato crypto in ripresa dopo il dip? I segnali positivi ci sono. Ecco come ha performato bitcoin nell’ultima settimana

Come va il mercato delle criptovalute nella settimana tra il 16-23 giugno? Siamo sullo stesso livello dei prezzi della scorsa settimana: di questi tempi appare come una buona notizia. E’ un bear market prolungato e che non colpisce solo BTC, ETH e crypto, ma tutto il mercato tradizionale. Nel frattempo il bank holiday di Lunedì 20 giugno ha prolungato il weekend con un ulteriore giorno di festa per le banche, sottraendo liquidità ai mercati.

Anche per questo motivo, abbiamo visto BTC scendere a livelli paurosi, ma tranquilli abbiamo già recuperato.  Come è andato il prezzo di Bitcoin ed Ethereum negli ultimi 7 giorni? Scopriamolo assieme.

Bitcoin

Abbiamo anticipato del movimento ribassista di Bitcoin avvenuto nel weekend. Se vi siete svegliati tardi il sabato mattina dopo una serata di svago potreste esservi spaventati non poco a vedere BTC a 18mila dollari. Avete capito bene, 18.000 dollari. Ancora peggio se, dopo pranzo avete aperto i grafici, con Bitcoin a 17.600 dollari!

Dopo lo sfogo del weekend BTC sta “annoiando” con pochi movimenti, mai degni di nota. Nel momento in cui scriviamo, ci troviamo sempre a ridosso dei 20.500 dollari, con il prezzo che sembra incapace di trovare una direzione, ma attenzione che lo scenario è sempre ribassista.

E a proposito della politica monetaria della FED e di come questa avesse ripercussioni inequivocabili sui mercati, qui troviamo il commento dell’amministratore delegato di FTX.

In questa situazione, come si trova il Paese più esposto su Bitcoin? El Salvador ha iniziato a comprare BTC quando il prezzo era ben più alto di adesso ed ha avviato tanti bei progetti, fondando addirittura una città, Bitcoin City, in cui la criptovaluta è moneta a corso legale. Pare che lo Stato abbia acquistato 2,301 bitcoin ad un prezzo medio di carico di 45mila dollari circa. Il loro drawdown è quindi superiore al 50%: non proprio un gran risultato, almeno per ora.

Tornando ai grafici, nel grafico a 1 ora si può notare meglio come il calo dei prezzi nella notte tra Venerdì e Sabato sia stato repentino e concentrato nella candela bearish delle 6 del mattino, quando BTC ha perso quasi il 5% in meno di 60 minuti. Ad essere precisi parliamo di un -4.29% in meno di 5 minuti.

Dopo la candela da brividi, la risalita del prezzo, poi, è stata intervallata da più stop and go, fino a quando bitcoin ha trovato un supporto sul prezzo fondamentale dei 20mila dollari. Ora sembra aver consolidato su quella zona, in attesa di capire gli scenari futuri. Vedremo cosa succederà. Andiamo ora ad analizzare qualche interessante metrica on-chain.

Partiamo dal Net Realized Profit/Loss, già visto negli scorsi appuntamenti. Vi ricordo che questo indicatore misura l’ammontare di profitti o perdite capitalizzate dai detentori di BTC.

Come è andato il prezzo di Ethereum?

Passiamo quindi ad ether e andiamo a vedere cosa ha combinato sul grafico questa settimana. La debolezza relativa rispetto a BTC sembra aver trovato un bottom ed essersi fermata. Infatti ETH si trova più o meno sullo stesso livello dello scorso episodio rispetto a BTC ed ha quindi condiviso la stessa sorte.

Nella notte tra Venerdì e Sabato il prezzo di ETH ha iniziato a capitolare vertiginosamente fino a raggiungere il minimo di 875$ durante il pomeriggio. La Domenica è servita ad ETH per recuperare il terreno perso ed attualmente ci troviamo al di sopra del precedente minimo e soprattutto siamo tornati sopra ai 1000 dollari.

In caso di ulteriori rialzi il target da osservare è quello dei 1200 dollari, dove Ether ha arrestato la sua corsa l’ultima volta e dove potrebbe esserci parecchia liquidità.

Eventuali movimenti a ribasso invece sono da monitorare in caso di eventuali rotture dei recenti minimi a 1000 dollari e 875 dollari. Andiamo ad analizzare per ETH le stesse metriche già viste per BTC, ma questa volta partiamo dal drawdown. Il grafico mostra in modo chiaro come l’attuale drawdown del 79.5% non sia il dato peggiore della storia di ether, che ci ha abituato a soffrire molto di più: parliamo di un 92.2% nel flash crash di marzo 2020 e addirittura di un -94% a fine 2018.

La criptovaluta della settimana? Dogecoin!

Per sdrammatizzare, questa settimana bbiamo voluto regalare una protagonista simpatica… Dogecoin!

In questa sede analizzeremo il recente movimento di prezzo, mentre se volete avere ulteriori informazioni sul progetto, consigliamo di andare a leggere l’episodio in cui l’avevamo analizzata la prima volta. Attualmente Dogecoin è in top ten per market cap, anche se fanalino di coda.

Il suo valore complessivo di mercato è infatti pari a 8 miliardi e mezzo di dollari, nettamente in calo rispetto al massimo storico di quasi 90 miliardi di dollari raggiunto a maggio del 2021. Il prezzo attuale di DOGE è poco superiore ai 6 centesimi di dollaro, in calo anch’esso di oltre il 91% rispetto all’ATH di 74 centesimi. Insomma la situazione non è positiva per DOGE, ma lui sembra imperturbabile.

Ultimamente la moneta “canina” ha creato una zona di accumulo importante. Effettivamente, abbandonata la resistenza chiave a 17 centesimi, dopo un paio di retest di prezzo, il valore della moneta è crollato al di sotto dei 5 centesimi, con un calo quindi di oltre il 70%.

Dal bottom siamo ripartiti al rialzo in questi giorni, con un breve impulso che ci ha già riportato su di circa il 30% in questo momento. Quindi il prezzo staziona proprio all’interno di quella zona di ranging in cui si è trovato per oltre 3 mesi circa un anno fa. Se dovesse romperla in deciso ribasso, beh, sarebbero guai; se invece volesse superarla al rialzo, allora, i livelli da monitorare sarebbero un paio.

Il primo si trova in prossimità degli 8 centesimi di dollaro, dove tra l’altro il prezzo ha rimbalzato diverse volte prima dell’ultimo dump. Il secondo target rialzista sarebbe sugli 11 centesimi, dove potrebbe incontrare un po’ di resistenza, e in massima estensione si potrebbe arrivare fino all’ambizioso target dei 17 centesimi, che dai prezzi attuali vorrebbe dire un +160% circa. Vedremo dove ci porterà il simpatico cane nipponico.

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