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Le Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base: cosa aspettarsi ora?

JN
Jacqueline Nieder

7 min

FED

La Federal Reserve tagliato i tassi di interesse durante l’incontro del Federal Open Market Committee (FOMC) del 18 settembre. Attualmente, i tassi sui fondi federali sono al 5%, dopo il taglio di 50 punti base. Ma quali fattori hanno guidando questa attesa decisione, cos’ha detto Jerome Powell, il presidente della FED, durante la conferenza stampa e cosa succederà sui mercati nelle prossime settimane?

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Gli indicatori economici che influenzano le decisioni della Fed

Le decisioni sui tassi di interesse non sono mai semplici: la Federal Reserve ha dovuto tenere conto di diversi indicatori economici per valutare se era il momento giusto per ridurre i tassi. Alcuni degli indicatori chiave che la Fed osserva includono:

  • Inflazione (CPI e Core CPI): l’inflazione è uno dei principali obiettivi della politica monetaria della Fed. Quando i prezzi crescono troppo velocemente, la Fed tende ad aumentare i tassi per frenare la domanda e stabilizzare i prezzi. A settembre, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha rallentato di ben 40 punti base, con un tasso annuale del 2,6%, in calo rispetto al 2,9%. Questo calo dell’inflazione avvicina l’economia agli obiettivi della Fed, ed è sicuramente uno dei motivi che ha portato al taglio dei tassi.
  • Mercato del lavoro: anche l’occupazione gioca un ruolo importante nelle decisioni della Fed. Quando il mercato del lavoro è forte, con bassi livelli di disoccupazione, c’è meno pressione per tagliare i tassi. Tuttavia, i recenti rapporti mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro. Gli Stati Uniti hanno aggiunto solo 142.000 nuovi posti di lavoro ad agosto, un numero inferiore alle aspettative degli economisti, segnalando un rallentamento.
  • Crescita economica: il Prodotto Interno Lordo (PIL) è un altro indicatore da tenere d’occhio. Se l’economia cresce troppo rapidamente, potrebbe esserci un rischio di inflazione, mentre una crescita debole potrebbe suggerire la necessità di stimoli economici come i tagli ai tassi. Attualmente, la crescita economica negli Stati Uniti sta rallentando, il che rende più probabile un intervento della Fed per evitare una recessione.

Chi viene influenzato dai cambiamenti dei tassi di interesse?

Le decisioni della Fed sui tassi di interesse hanno un impatto diretto su molti settori dell’economia, e gli effetti possono essere percepiti dai consumatori, dagli investitori e dalle imprese. Ecco alcuni esempi:

  • Mutui e prestiti: uno dei primi effetti tangibili dei cambiamenti nei tassi di interesse riguarda i mutui. Chi ha un mutuo a tasso variabile, ora che la FED ha tagliato i tassi, potrebbe vedere una diminuzione delle rate mensili, mentre i nuovi acquirenti di case potrebbero ottenere prestiti a condizioni più favorevoli.
  • Investimenti e mercati finanziari: quando la Fed taglia i tassi, i costi di finanziamento per le imprese diminuiscono, rendendo più conveniente investire e prendere prestiti. Tuttavia, il mercato azionario può reagire in modo misto: mentre i tagli ai tassi stimolano alcune aziende, altri settori, come la tecnologia, potrebbero essere più cauti. Recentemente, il Nasdaq ha subito un calo del 2,6%, a causa delle preoccupazioni sull’economia e sul rallentamento del boom dell’intelligenza artificiale.
  • Risparmio: un aspetto importante per i risparmiatori riguarda i Certificati di Deposito (CD), che offrono tassi di interesse vantaggiosi. Ora che la Fed ha tagliato i tassi, anche i rendimenti dei CD potrebbero ridursi.

L’attuale contesto economico e il primo taglio dei tassi dal 2007

Il quadro generale mostra un’inflazione in calo e un mercato del lavoro in raffreddamento, ma ancora forte. Con l’inflazione che si avvicina all’obiettivo del 2%, la Federal Reserve ha considerato sufficiente lo “spazio” per tagliare di 50 punti base. 

Gli effetti a lungo termine dei tagli ai tassi di interesse

Sebbene i tagli ai tassi di interesse abbiano effetti immediati sui mutui, prestiti e mercati finanziari, i veri impatti a lungo termine possono essere più complessi. Quando i tassi di interesse sono più bassi, il credito diventa più accessibile, stimolando consumi e investimenti. Questo può favorire la crescita economica a breve termine, ma se i tassi rimangono bassi troppo a lungo, ci sono alcuni rischi da considerare:

  • Rischio di inflazione futura: se il taglio dei tassi della FED si rivelerà troppo massiccio, l’economia potrebbe surriscaldarsi, portando a un nuovo ciclo di inflazione. Anche se oggi l’inflazione è sotto controllo, un periodo prolungato di stimoli potrebbe alimentare una nuova crescita dei prezzi, specialmente se l’economia si riprende rapidamente.
  • Crescita del debito: tassi di interesse bassi rendono il debito meno costoso, sia per i consumatori che per le imprese. Questo può incoraggiare maggiori livelli di indebitamento. Tuttavia, debiti eccessivi potrebbero diventare insostenibili in caso di crisi future o di un aumento improvviso dei tassi di interesse.
  • Impatto sui risparmiatori: a lungo termine, i tassi bassi penalizzano i risparmiatori, che vedono diminuire i rendimenti sui loro investimenti a basso rischio come i conti di risparmio e i certificati di deposito. Per i pensionati o chi vive di rendite da risparmio, questo può rappresentare un problema. Al contrario, per gli investitori più predisposti al rischio, questo diventa uno scenario più favorevole, spingendoli a cercare investimenti più rischiosi per ottenere rendimenti maggiori.
  • Bollette più alte per il debito pubblico: un’altra conseguenza a lungo termine dei tassi bassi è il potenziale aumento del debito pubblico. Se il governo si indebita più facilmente per finanziare progetti, potrebbe accumulare debito che sarà difficile da gestire nel futuro, specialmente se i tassi dovessero risalire.

Come dovrebbero muoversi gli investitori in un contesto di taglio dei tassi?

Ora che la Federal Reserve ha tagliato i tassi di interesse, gli investitori possono rivedere la loro strategia per adattarsi alle nuove condizioni economiche. In generale, tassi di interesse più bassi significano che il costo del denaro diminuisce, rendendo più conveniente per le aziende prendere in prestito e investire, ma riducendo i rendimenti su investimenti sicuri come i conti di risparmio e i certificati di deposito. Ecco alcune strategie che gli investitori possono considerare:

  • Diversificare il portafoglio: con tassi di interesse in calo, gli investimenti sicuri come obbligazioni e conti di risparmio tendono a offrire rendimenti più bassi. Questo può spingere gli investitori a cercare rendimenti maggiori in asset più rischiosi, come le azioni, le criptovalute o i fondi comuni. In particolare, settori come la tecnologia o le energie rinnovabili potrebbero beneficiare di un contesto di tassi bassi, in quanto le aziende possono investire più facilmente in progetti di crescita.
  • Considerare investimenti a lungo termine: anche se i tassi sono bassi, ci possono essere opportunità per bloccare rendimenti vantaggiosi a lungo termine. Questo può proteggere il capitale dall’erosione dei rendimenti nel tempo.
  • Valutare le azioni di aziende che beneficiano di tassi bassi: settori come il real estate e le utility, che tipicamente richiedono grandi finanziamenti, possono trarre vantaggio da tassi più bassi, poiché il costo del debito diminuisce. Gli investitori potrebbero considerare l’acquisto di azioni in questi settori, che potrebbero avere una crescita sostenuta nel nuovo contesto economico.
  • Monitorare l’inflazione: sebbene i tassi bassi stimolino l’economia, gli investitori devono stare attenti a possibili segnali di inflazione futura. Se l’inflazione dovesse riprendere, gli investimenti più conservativi come obbligazioni e titoli di Stato a tasso fisso potrebbero perdere valore. Gli investitori dovrebbero quindi tenere d’occhio le politiche future della Fed per comprendere se ci sarà un ritorno a tassi più alti nel medio termine.

Taglio di 50 punti base: un bene o un male?

La FED ha tagliato i tassi di interesse di 50 punti base, superiore alle previsioni degli esperti che si aspettavano una riduzione del costo del denaro dello 0,25%. Per qualcuno questo taglio implicherebbe una crescita del rischio di una recessione, e quindi sarebbe un tentativo in extremis da parte della banca centrale americana di sventare questo rischio. 

Nonostante questo, però, Jerome Powell non è apparso preoccupato, ma anzi ottimista. Secondo Powell l’economia degli Stati Uniti è forte, e il mercato del lavoro, il principale elemento di preoccupazione per chi segue la vicenda, è solido. Per quanto riguarda le decisione future, invece, il presidente della FED ha dichiarato che “verranno prese in modo graduale analizzando i dati”. Il taglio dei tassi e l’ottimismo di Jerome Powell ha avuto anche un impatto, seppur leggero, sul mercato crypto. Il prezzo di Bitcoin è in crescita del 3% circa rispetto a ieri, mentre Ethereum quasi del 5%.

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