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The Open Network, la blockchain di Toncoin scelta da Telegram 

EC
Elisa Campaci

5 min

Cos’è The Open Network: la blockchain di TON coin e Telegram

Cos’è The Open Network? Scopri la blockchain della crypto Toncoin (TON), scelta da Telegram per i suoi progetti Web3!

Tra i social network che cercano di integrare la blockchain, c’è Telegram! Il servizio di messaggistica ha cominciato a sviluppare il suo network decentralizzato nel 2019, tuttavia per questioni legali ha deciso di interrompere il progetto. The Open Network è passato così in mano agli sviluppatori che hanno costruito una blockchain Proof-of-Stake che ambisce a diventare un punto di riferimento per le dapp. Il team di Telegram è rimasto legato a The Open Network, tanto da integrare la crypto Toncoin nell’app. Scopri cos’è The Open Network e a cosa serve Toncoin, la criptovaluta scelta da Telegram!

Cos’è The Open Network?

The Open Network è una blockchain Layer 1 Proof-of-Stake fondata nel 2019, conosciuta anche con l’acronimo TON. Anche se l’idea iniziale del progetto è stata elaborata dal team di Telegram, nel 2020 l’app di messaggistica ha accantonato The Open Network. Lo sviluppo di TON infatti è stato bloccato dalla Securities and Exchange Commission statunitense. Ora The Open Network è una blockchain community driven, rinata grazie all’impegno dei suoi sviluppatori, tramite la TON Foundation. 

La causa Telegram vs SEC per l’ICO della crypto Gram 

Nel 2019 il team di Telegram capitanato dai fratelli Pavel e Nikolai Durov ha cominciato a esplorare soluzioni blockchain per l’app di messaggistica. Nel 2019 così è stata lanciata la prima testnet di The Open Network con un’ICO della crypto del network, che allora si chiamava Gram. In quest’occasione la SEC ha aperto un’indagine per verificare che Telegram non avesse venduto senza autorizzazione la crypto Gram come se fosse una security, ovvero un titolo. Dopo varie battaglie legali, applicando il test di Howey, la SEC ha stabilito che gli acquirenti di Gram si aspettavano ragionevolmente dei profitti che sarebbero derivati dagli sforzi imprenditoriali della società e che quindi quella di Gram fosse una vendita non autorizzata di titoli. La causa bloccò la distribuzione di Gram e Telegram venne condannata a pagare una multa alla SEC di 18,5 milioni di dollari e a restituire 1,2 miliardi di dollari a chi aveva partecipato all’ICO. 

A questo punto, siamo nel 2020, Telegram decide di rinunciare al progetto. Con un post Pavel Durov esprime tutto il dispiacere per l’esito della vicenda, sottolineando in maniera sarcastica come gli Stati Uniti abbiano la possibilità di decidere non solo se una coin possa essere distribuita nel suo stato di competenza, ma in tutto il mondo: “forse ancora più paradossalmente, il tribunale statunitense ha dichiarato che i Gram non possono essere distribuiti non solo negli Stati Uniti, ma a livello globale. Perché? Perché, secondo il tribunale, un cittadino statunitense potrebbe trovare un modo per accedere alla piattaforma TON dopo il suo lancio. Quindi, per evitare che ciò accada, la crypto Gram non dovrebbe essere distribuita in tutto il mondo, anche se ogni altro paese del pianeta sembra essere perfettamente a posto con TON”.

The Open Network: la blockchain rinata grazie alla community

Dopo l’uscita di scena di Telegram, il progetto è stato preso in mano dagli stessi sviluppatori. Dal nucleo originario di TON sono nati due progetti paralleli, uno è quello che ha mantenuto la strada di Telegram tramite la TON Foundation: “una comunità decentralizzata avviata da Anatoliy Makosov e Kirill Emelyanenko dopo che Telegram si è allontanata dal progetto”. 

Il secondo progetto nato dalle ceneri dell’esperienza crypto di Telegram, è FreeTON che ora si chiama Everscale, un’altra blockchain Layer 1 Proof-of-Stake. Everscale lavora soprattutto alla scalabilità, con oltre 200 chain secondarie e parallele che elaborano le transazioni insieme.

Il ripristino della blockchain The Open Network è iniziato a Gennaio 2021 e dopo dieci mesi la blockchain è stata riportata in vita con l’infrastruttura e gli strumenti di base. A Novembre 2021 The Open Network è stata inaugurata e nel corso del 2022 si sono concentrati gli sforzi degli sviluppatori per fornire The Open Network della tecnologia e della sicurezza adeguata. La maggior parte dei beni e dei servizi sul network sono stati creati quest’anno: token, token non fungibili, staking, nomi di domini, marketplace, wallet multifunzionali, DEX e altri servizi di finanza decentralizzata. TON inoltre ha due bridge, uno su Ethereum e uno sulla Binance Smart Chain. La crypto nativa del network non si chiama più Gram ma Toncoin (TON) e serve a pagare le commissioni per eseguire gli smart contract, per utilizzare le dapp, per partecipare alla governance, e per essere messa in staking e contribuire al meccanismo di consenso. Ad oggi The Open Network è operativa grazie a 200 validatori e conta 1.4 milioni di account.  

Toncoin (TON) è diventata la criptovaluta di Telegram

Nonostante Telegram non sia più attivamente coinvolta in The Open Network, TON rimane comunque legata all’app. La crypto TON è diventata la crypto di Telegram: grazie a Wallet Bot elaborato dagli sviluppatori di Telegram e lanciato ad Aprile 2022, è possibile acquistare TON e inviare crypto agli utenti tramite chat e senza commissioni. Con Wallet Bot è permesso anche acquistare criptovalute con la carta di credito e effettuare transazioni peer-to-peer. 

The Open Network viene utilizzato da Telegram anche per il suo “TON domain name service”. Tramite la piattaforma Fragment, gli utenti possono comprare con la crypto TON nomi per Telegram in forma di token non fungibili, dei nomi che sono a tutti gli effetti domini NFT. La vendita più grande è stata quella del nome Telegram @news, acquistato il 18 Novembre per 994.000 TON (quasi 2 milioni di dollari). A questo segue @auto a 900.000 TON e @bank a 850.000 TON. 

Come un qualsiasi dominio NFT, un nome telegram garantisce la proprietà esclusiva di un username e di un’identità digitale. 

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