Web 3.0
Il termine Web 3.0, spesso definito anche come Web Semantico viene utilizzato per indicare la terza fase dell’evoluzione di Internet, ossia un’era caratterizzata da una forte interconnessione dei dati e da una maggiore consapevolezza sulla fruizione delle informazioni da parte dell’utente. Poiché attualmente ci troviamo nell’era del Web 2.0, si tratta della prossima rivoluzione che osserverà la rete.
Questa definizione venne fornita per la prima volta Tim Berners-Lee nel 2006, informatico che può essere definito come il padre del World Wide Web.
Secondo Berners-Lee, nel Web 3.0 i contenuti condivisi (come file, codici HTML, video o mp3), saranno associati a dei metadati in grado di specificarne il contesto semantico e di facilitare l’interconnessione dei dati.
Grazie a queste informazioni, motori di ricerca (come per esempio Google o Bing) ed algoritmi saranno in grado di elaborare le richieste dell’utente in maniera più efficiente e più rapida.
Ogni dato associato ad un contenuto presente su Internet verrà custodito all’interno di una serie di database decentralizzati (tra cui possiamo trovare Solid, il primo archivio Web 3.0 mai realizzato e creato dallo stesso Berners-Lee).
All’interno di questi registri sarà possibile conservare ed estrapolare una grande quantità di dati ed informazioni.
L’efficienza del Web 3.0 sarà garantita dall’impiego dell’intelligenza artificiale, come la Chat GPT3, e del machine learning, ossia la capacità dei computer di creare dei sistemi basati sui dati in grado di prevedere le future interazioni dell’utente. Queste innovazioni faciliteranno l’utilizzo dei motori di ricerca da parte degli esseri umani, rendendo Internet un luogo interattivo ed interconnesso.
Sebbene spesso vengano considerati come sinonimi, è necessario porre una distinzione tra Web 3.0 e Web3.
Il Web3, termine coniato da Gavin Wood nel 2014, è infatti associato all’utilizzo della blockchain per promuovere l’identità digitale e il pieno controllo dell’utente sui contenuti che pubblica in rete.
Sebbene esistano diverse soluzioni per favorire l’interoperabilità, la tecnologia della blockchain rende in generale difficoltoso lo scambio di informazioni tra una piattaforma e l’altra.
Le innovazioni legate al Web 3.0, al contrario, mirano a facilitare la condivisione e l’estrapolazione dei dati.