Mining difficulty
Mining difficulty è un termine utilizzato nel contesto del mining di bitcoin e dei suoi hard fork. Si riferisce al livello di difficoltà computazionale richiesto per risolvere con successo i problemi crittografici e di conseguenza poter registrare nuovi blocchi per una blockchain Proof-of-Work.
La difficoltà di mining su Bitcoin viene regolata automaticamente e periodicamente per garantire che il tempo medio necessario per creare un blocco rimanga relativamente stabile su 10 minuti. La regolazione si basa sull’hashrate totale della rete, ovvero la quantità di potenza di calcolo utilizzata per il mining sulla rete.
Quando un maggior numero di miner si unisce alla rete e aumenta l’hashrate totale, la difficoltà di mining aumenta. Al contrario, quando i miner lasciano la rete, la difficoltà di mining diminuisce.
Ecco i 3 principali motivi per cui la mining difficulty deve essere regolata e mantenere un tempo di blocco di minimo 10 minuti:
- Decentralizzazione: perché un’informazione si propaghi per tutta la rete ci vuole tempo, e in questo modo più nodi e miner nel mondo hanno tempo di sincronizzarsi e raggiungere il consenso
- Gestire le controversie: Nel raro caso in cui due miner riescano a minare lo stesso blocco (perché non tutta la rete è riuscita a sincronizzarsi), la rete deve avere tempo di scegliere quale dei due validare per evitare un fork
Tokenomics: Se la difficoltà di mining restasse invariata all’aumentare dei miner, verrebbero creati nuovi BTC sempre più velocemente, causando quindi un’eccessiva inflazione.